Con il saluto di Madre
Maria Grazia Comparini, priora delle “Serve di Maria Riparatrici”, si apre
il primo Convegno a livello nazionale sull’attualissimo tema
dell’ecumenismo, letto nelle sue incidenze sulla vita religiosa.

Sr. Rosaria de Ninno, D. Donato Valentini, M.
Grazia Comparini,
prof. Angelo Maffeis
Introduce i lavori don
Donato Valentini che spiega la genesi e l’articolazione del Convegno
nelle sue quattro unità: storica, dottrinale, spirituale, metodologica.
La documentata relazione
del Prof. Angelo Maffeis offre alla convegniste l’indispensabile quadro
storico: dalle origini del movimento ecumenico e la relativa reazione
cattolica, alla progressiva apertura promossa dal Vaticano II, fino alle
ultime realizzazioni. Un cammino non sempre facile, ma segnato dalla
decisa volontà di eliminare lo “scandalo” di una Chiesa divisa. La
proiezione del documentario: “Ut unum sint: 40 anni di Ecumenismo”,
realizzato dal Pontificio Consiglio per l’Unità delle Chiese completa la
presentazione, facendone rivivere i momenti più salienti.

Per l’unità dottrinale si
contemplano due momenti: la presentazione dei Principi cattolici
sull’Ecumenismo e problemi teologici attuali, affidata alla competenza
del prof. Donato Valentini; e una tavola rotonda che raccoglie intorno a
sé P. Vladimir Zelinsky (ortodossia russa), la signora Franca Long (già
membro della Tavola Valdese) e il Rev. Dott. Callan Slipper (anglicano)
per una presentazione dell’Ecumenismo secondo cristiani di altre
Confessioni. Si offre così una panoramica circa le posizioni
dottrinali e i punti fermi su cui imbastire il dialogo ecumenico nel
rispetto di un sano pluralismo di posizioni che non contraddica la verità,
ma umilmente la ricerchi e la serva.

P. Vladimir Zelinsky e
la signora Franca Long
Ed ecco il momento più
atteso: quello dell’incontro con S.E. Cardinal Walter Kasper che sviluppa
il tema centrale del Convegno: Vita religiosa: Teologia e spiritualità
ecumenica. Sua Eminenza esordisce con un’affermazione fondamentale:
“Essere consacrato a Cristo significa anche essere consacrato all’unità”,
con cui focalizza subito l’impegno prioritario del religioso di spendere
la propria vita perché “tutti siano Uno”. Esplicita, quindi, il
significato di “spiritualità ecumenica” indicandone gli elementi
costitutivi: centralità di Cristo; fondamento biblico e sacramentale con
particolare valorizzazione del Battesimo; atteggiamento di disponibilità
alla “comunione, che ci fa cogliere innanzitutto ciò che è positivo
nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo, respingendo decisamente
tentazioni egoistiche che generano competizione, carrierismo, diffidenza e
gelosie”.

D. Donato Valentini, M. Teresa Simionato, Card.
Walter Kasper,
Rev Dott. Callan Slipper
L’unità metodologica è
introdotta dall’illuminata parola del prof. Jesús Castellano che parla
dell’Esercizio dell’Ecumenismo nella vita religiosa. La sua
relazione è arricchita da esperienze concrete di cui egli stesso è stato
protagonista.
Segue, poi, la ricca
esperienza proposta dal Monastero di Vitorchiano, di cui era membro la
beata Sr.Maria Gabriella Sagheddu che ha offerto la vita per la causa
dell’unità. Le consorelle ne hanno raccolto l’eredità e si impegnano nella
concretezza del quotidiano a vivere il suo stesso ideale.

Non meno arricchenti le
testimonianze della signora Amalia Raibulet (ortodossa romena) e di Sr.
Nicoletta Gatti, missionaria in Etiopia e in Ghana.
Le varie giornate erano
“ossigenate” da momenti liturgici accuratamente preparati, nella ferma
convinzione che l’unità è innanzitutto e soprattutto un dono da chiedere
allo Spirito Santo.

Concludiamo con le parole
di Sr. Nicoletta: “Giovanni Paolo II ci ha “sognate” come esperte nelle
relazioni interpersonali: che il Signore ci aiuti a vivere in pienezza
questa nostra vocazione in ogni luogo dove ci pone a testimoniare il suo
amore”.
Sr.Maria Rosaria De Ninno
Responsabile ufficio Evangelizzazione, Catechesi ed ecumenismo
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