L’anno appena trascorso ci offre l’opportunità di fare un bilancio delle
attività che l’ufficio “Tratta Donne e Minori” dell’USMI Nazionale ha
svolto con impegno per rispondere - insieme alle altre forze che operano
nel settore - ad una crescente violenza e sfruttamento delle donne e dei
minori specie nel campo dell’affettività e sessualità.
Siamo
riconoscenti a Benedetto XVI che nei suoi messaggi non tralascia di dare
attenzione alla condizione femminile e denunciare la mancanza di rispetto
per la dignità della donna, lo sfruttamento, la discriminazione e le
violenze contro le donne sotto varie forme, così come ha ribadito anche
nel Messaggio per la Giornata della Pace del 2007.

Consce
della realtà sociale alienante, violenta e discriminante il Settore
“Tratta” dell’USMI Nazionale - nel 2006 - ha risposto con i seguenti
interventi e iniziative:
Ø
Roma, 13
Gennaio: Incontro dei due consigli di presidenza UISG/USG
e con tutti i membri della Sacra Congregazione per gli Istituti di Vita
Consacrata e le Società di Vita Apostolica tenutosi nella sede del
Dicastero Vaticano. L’incontro aveva lo scopo di far emergere il problema
della “tratta degli esseri umani” quale nuova forma di schiavitù del
ventunesimo secolo che lede la dignità e la libertà di tante donne e
minori, provenienti per lo più da paesi poveri. Il fenomeno è stato
presentato sotto il profilo sociale e globale e quello biblico-teologico.
All’USMI fu chiesto di trattare la prima parte presentando il
coinvolgimento di tante religiose italiane in questo nuovo campo, mentre
alla Superiora Generale delle Suore di Notre Dome de Namur, Madre Camilla
Burns, teologa, fu chiesta una riflessione biblico/teologica. I due
interventi furono armonizzati tra realtà sociale e dimensione evangelica.
Durante la discussione e la riflessione è emersa la constatazione
dell’assenza degli Istituti Religiosi maschili in questo campo, specie per
ciò che riguarda l’attenzione al mondo dei “consumatori” di sesso a
pagamento che, con la loro costante richiesta, alimentano e sostengono la
compra-vendita di tante giovani straniere in cerca di futuro e che
finiscono tra le maglie della criminalità organizzata che le rende
schiave. E’ urgente e auspicabile che le Congregazioni Maschili mettano in
atto una nuova “fantasia della carità” rivolgendo la loro
attenzione ai clienti e al loro recupero e alle molte famiglie distrutte
da questa piaga. C’è bisogno di lavorare sulla formazione dei giovani
nelle scuole e nelle Parrocchie per formare ai valori di rispetto della
persona, la cui dignità non può mai essere mercificata. La repressione e
la punizione non servono se non si formano le coscienze ai valori veri,
umani e cristiani. Queste nuove forme di povertà ci ricordano che la vita
religiosa, maschile e femminile è chiamata, per vocazione, a svolgere un
ruolo profetico nella società e nella chiesa.
Nei
mesi seguenti, oltre al normale lavoro quotidiano di ufficio e dei
tempestivi contatti con le comunità di accoglienza sparse in tutta Italia,
l’USMI ha partecipato a vari incontri nazionali e internazionali. In modo
speciale quelli internazionali hanno avuto una particolare rilevanza
perché hanno rafforzato e allargato la nostra rete di conoscenza,
intervento e collaborazione.
Presento alcune fra le date e gli interventi di maggior rilievo:
Ø
Albania:
dal 1° al 5 Marzo 2006
sono
stata in Albania, invitata da Don Antonio Sciarra, Parroco della Missione
Cattolica di Blinisht – Lezhe per partecipare a un Convegno, tenutosi in
occasione della consacrazione della nuova chiesa dedicata ai Santi Martiri
Albanesi. L’incontro dal titolo: “C’è un debito di riconoscenza - E’
tempo di dire grazie” si è tenuto presso il Palazzo della
Cultura di Lezhe il 3 marzo 2006 ed è stato organizzato per ringraziare
coloro che hanno condiviso sofferenze e strategie di intervento per
combattere, insieme con l’Albania, il triste fenomeno della tratta di
tante giovani Albanesi. In particolare si è voluto esprimere riconoscenza
nei confronti di don Oreste Benzi per il lavoro svolto a favore di tante
giovani sfruttate da organizzazioni criminali, molte delle quali hanno
trovato una morte cruenta.
La presenza dell’USMI fu significativa perché rappresentò le molte
Congregazioni Religiose Italiane che negli anni 90’ furono tra le prime ad
aprire case-famiglia per accogliere e reintegrare socialmente giovani
albanesi che sfuggivano dai trafficanti e chiedevano aiuto.
All’incontro
parteciparono il Card. Saraiva Martins - che il giorno dopo consacrò la
nuova Chiesa -, il Ministro della Giustizia On. Aldo Bumci, il presidente
della Caritas Albanese, mons. Imzot Dode Gjergji e diverse autorità
civili, della chiesa cattolica e di altre denominazioni. Massiccia fu
anche la partecipazione di giovani, insieme a molte religiose appartenenti
ad una settantina di congregazioni femminili, in maggioranza Italiane,
presenti in Albania.
Ø
Olanda:
dal 3 al 7 Aprile
fui in Olanda, su invito della “Fondazione delle Religiose Olandesi contro
la Tratta delle Donne” (SRTV) in occasione del 15° anniversario del loro
servizio alle donne sfruttate. Dalla Nigeria fu invitata anche Sr.
Florence Nwaonuma, SSH, responsabile nazionale e incaricata della
Conferenza delle Religiose della Nigeria per il contrasto della “Tratta di
esseri umani”. Sr. Florence coordina il lavoro di campagne informative,
reintegrazione delle vittime, ricerca e protezione delle famiglie nel suo
paese.

Molti
tra religiose/i, volontari e laici presero parte all’incontro sia per
celebrare l’anniversario e sia per:
-
approfondire il fenomeno in costante evoluzione,
-
consolidare il lavoro di rete tra paesi di origine, transito e
destinazione,
-
studiare nuove forme di interventi che coinvolgano tutta l’Unione
Europea.
La mia
presentazione aveva come titolo: “Il Traffico di Esseri Umani per
Sfruttamento Sessuale, Sfida le Congregazioni Religiose. La Risposta delle
Religiose Italiane”.
Durante questo incontro - ho notato con gioia la presenza di tante
religiose/missionarie piuttosto avanti negli anni, ma ancora piene di
entusiasmo e desiderose di contribuire a questa sfida attraverso
l’informazione, la preghiera e l’aiuto finanziario.

Ho
pure colto l’occasione per visitare Amsterdam con le “zone a luci
rosse” e vedere le “donne in vendita nelle vetrine”; ciò mi colpì
profondamente e mi sentii umiliata e indignata. Com’è possibile ridurre un
essere umano alla stregua di merce da scegliere e comperare a piacimento a
tutte le ore del giorno e della notte?
Ø
Inghilterra: Dal 22 al 25 Luglio
fui a
Londra per due incontri importanti. Il primo per partecipare ad un
convegno organizzato da una associazione di donne Anglicane, CHASTE (Churches
Alert to Sex Trafficking Across Europe), sul tema: “Accoglienza e
Accompagnamento di Donne Vittime di Tratta” e il secondo per un incontro
informale con il personale della Conferenza dei Vescovi Cattolici
d’Inghilterra che si occupano di questo settore, desiderosi di un
confronto con altre realtà già sperimentate.
Al
Convegno CHASTE parteciparono 60 persone molto qualificate e provenienti
in gran parte dalle Chiese Anglicane. Notai pure la presenza di alcune
religiose che stanno iniziando la loro collaborazione con le varie forze
che operano sul territorio. È bello constatare come il dare attenzione
alla persona in difficoltà, unisce i Cristiani di varie fedi per lavorare
insieme in spirito Ecumenico. Oggi, la nostra presenza e testimonianza
vera è quella di “lavorare in comunione e non in competizione”.
Il
secondo incontro avvenne nella sede della Conferenza dei Vescovi Inglesi,
voluto da Mons. Patrick O’Donoghue, Vescovo di Lancaster e responsabile
della pastorale dei Migranti e Rifugiati. L’incontro aveva lo scopo di
unire insieme operatori Caritas, religiose e laici per conoscersi meglio,
confrontarsi con altre realtà già funzionanti e pianificare strategie di
intervento a seconda delle proprie capacità e finalità.
Ø
Canada:
Dal 27 Ottobre al 5 Novembre
fui in Canada per una lunga serie di incontri con diversi gruppi e
categorie di persone, organizzati a Toronto, Ottawa e Winnipeg. L’invito
mi fu rivolto da due organizzazioni: il primo da un’associazione di Donne
delle Chiese Evangeliche Luterane Canadesi e il secondo dalla Conferenza
delle Religiose del Canada. Le giornate furono molto intense tra incontri
e interventi.

Elenco
i più significativi:
-
Una
giornata di sensibilizzazione con un gruppo di 60 Donne Luterane a
Toronto;
-
Due
incontri con comunità religiose molto numerose a Toronto e a Winnipeg;
-
Una
giornata di riflessione e condivisione con rappresentanti di 30
organizzazioni di diverse fedi e denominazioni a Toronto (la prima di
tal genere);
-
Incontro con due gruppi di religiosi/e di congregazioni Internazionali
che operano nel campo di GPIC, a Toronto, assai numeroso, e a Ottawa più
selettivo;
-
Incontro con i responsabili della Polizia Canadese che operano per il
contrasto della tratta di esseri umani e ad un incontro nella sede del
Parlamento federale di Ottawa con Mrs. Joy Smith, membro del parlamento
e attivista nella lotta contro lo sfruttamento della donna;
-
Una
serata aperta al pubblico ad Ottawa per sensibilizzare e informare la
comunità civile e religiosa insieme;
-
Partecipazione ad un seminario di 3 giorni organizzato a Winnipeg da
un’Associazione di Donne Luterane per approfondire il fenomeno della
“tratta” che sta emergendo con forza anche in Canada. I partecipanti
provenivano da varie parti, appartenevano a diverse organizzazioni e
denominazioni e coprivano ruoli nella chiesa o nella società.

Ø
Ucraina:
Dal 13 al 18 Dicembre
mi
recai in Ucraina su invito della Caritas del luogo, per un importante - e
unico in assoluto nel suo genere - incontro con il Sinodo dei Vescovi
Greco-Cattolici delle Chiese Orientali. La Conferenza aveva come obiettivo
di presentare “Il ruolo della Chiesa Greco Cattolica nel contrasto alla
tratta di esseri umani in Ucraina”. Per una intera giornata 13 Vescovi
con il Primate, Sua Beatitudine Lubomir Card. Husar, ormai completamente
cieco, ma con la saggezza e chiaroveggenza da Patriarca, si radunarono con
i responsabili delle Caritas, alcuni Sacerdoti - insegnanti di Seminari e
Università - e con il personale della missione dell’OIM in Ucraina. Fu
un’occasione unica e importantissima il poter condividere una tematica
così delicata, ma anche così scottante con le autorità ecclesiali di una
nazione ancora marcata dalla tratta di donne e minori verso i paesi
dell’Europa occidentale.

Nel
corso della giornata si susseguirono diversi interventi di approfondimento
e di conoscenza del fenomeno e delle varie iniziative già in atto. Il mio
intervento: “Il ruolo profetico della Chiesa in risposta alla tratta di
esseri umani”, fece emergere il dramma crudo e umiliante di tante
donne vittime di sfruttamento e il ruolo di tante religiose che, fedeli ai
propri carismi di fondazione, hanno saputo rischiare e rispondere con
coraggio a questa nuova sfida.

Le
molte domande di chiarimento dimostravano interessamento, attenzione,
sensibilità unito al desiderio di preparare e coinvolgere maggiormente il
personale ecclesiastico e religioso nelle varie sfere della vita
parrocchiale, familiare e sociale. Al termine dell’incontro i Vescovi -
soddisfatti e riconoscenti - vollero posare per delle foto ricordo di
questo momento assai significativo.

Il
giorno dopo con il direttore Caritas andammo a Lviv, in aereo, per
incontrare il personale della casa di accoglienza per donne in difficoltà,
gestita dalla Caritas.
La
visita mi offrì l’opportunità di constatare il valore della collaborazione
tra Italia e Ukraina iniziata 4 anni or sono per il progetto di una casa
di accoglienza. Questo fu possibile grazie ai finanziamenti di un
monastero di clausura di Milano che, per tre anni, sostennero
finanziariamente la suddetta comunità per donne in difficoltà. Le
Claustrali avevano ricevuto in eredità una somma di denaro e decisero di
devolverla ad un progetto di recupero e reintegrazione di donne vittime di
sfruttamento.

Nel
giustificare la loro decisione le Suore mi dissero: "Noi siamo povere e
vogliamo rimanere povere. Questa donazione non è per noi, ma per tante
altre donne che sono ancora più povere di noi, perché hanno perso tutto,
persino la loro dignità! Mi fu quindi cosa gradita riportare alle Suore la
riconoscenza della Chiesa di Ucraina per la validità di questa casa e il
profumo della loro carità. Che bello questo gesto di condivisione!
Ø
Incontri
di sensibilizzazione e formazione con diverse comunità religiose
femminili:
Il
2006 è stato caratterizzato anche da diversi inviti di congregazioni
religiose, specie internazionali, per seminari e incontri formativi con
diversi gruppi di sorelle per sensibilizzare e stimolare a risposte
concrete. Alcuni di questi incontri:
-
Roma, 6 – 8 Febbraio, Suore di Maria Riparatrice:
Seminario di formazione continuata sul fenomeno della Migrazione e della
Tratta per un gruppo di 20 religiose provenienti da vari paesi di
missione; Questo seminario è stato fatto in collaborazione con Sr. Clecy
Baccin dell’Ufficio USMI per la Mobilità Etnica;
-
Viterbo 18 Maggio e 16 Settembre, Missionarie della Consolata:
Due Incontri informativi e formativi nella casa generalizia, con gruppi
di missionarie provenienti da varie missioni per un periodo di vacanze e
aggiornamento;
-
Roma, 10 Luglio,
Suore Canossiane: Seminario Internazionale sulla Pastorale dei
Migranti e Itineranti con attenzione alla Tratta delle donne;
-
R oma
23 Agosto, Suore di S. Giuseppe di Chambery:
Incontro con 40 membri dell’Istituto radunate per la loro Assemblea
Provinciale per una maggiore conoscenza del problema e adeguate risposte
in linea con il loro carisma;
-
Roma 21 Settembre, Suore Mariste:
Incontro con Suore di vari paesi per formazione continuata;
-
Grottaferrata 8 Novembre,
Missionarie Francescane di Maria: giornata di formazione per un
gruppo di 20 missionarie provenienti da vari paesi; mattinata trascorsa
in sede e al pomeriggio visita alla Caritas di Frascati per un incontro
con il direttore e il personale di una casa di accoglienza.
Durante l’anno l’USMI ha potuto partecipare a molti altri incontri sia per
offrire un contributo richiesto e sia per essere sempre più in rete e
comunione con tante altre realtà che operano nel settore
dell’emarginazione.
Ø
Segnalo solo
il
Convegno Internazionale per la pastorale della strada
organizzato dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e
Itineranti 1-2 Dicembre. Incontro molto ricco per la condivisione di tante
esperienze portate avanti per le categorie di persone più svantaggiate e
che vivono la realtà della strada.
Termino questa lunga relazione annuale condividendo un’ultima
iniziativa che ha coronato tanti sforzi per un progetto che ci stava
particolarmente a cuore:
Ø
Una Casa
di accoglienza a Benin City:
Siamo
coscienti che la presenza delle religiose/i sparsi in tutti gli angoli
della terra può formare la più vasta ed efficace rete di collaborazione
per raggiungere gli stessi obiettivi. Quest’anno la realizzazione di un
grande sogno è diventata visibile e concreta e ha coinvolto diverse realtà
di Chiesa, quali: la CEI, l’USMI, i Salesiani, la Caritas Italiana, la
Conferenza delle Religiose di Nigeria e altre persone che a vari titoli
hanno dato un loro contributo in uno dei Paesi Africani a rischio: la
Nigeria.
Durante la mia ultima visita in Nigeria, nel mese di giugno del 2005,
ancora una volta mi sono resa conto della necessità di avere un centro
polivalente per il contrasto della tratta di esseri umani al fine di
proteggere e aiutare in special modo donne e minori a rischio. Abbiamo
bussato a tante porte e dopo vari tentativi, falliti, ci siamo rivolte al
Comitato per gli Interventi Caritativi a Favore del Terzo Mondo della CEI
ed è iniziata una fattiva collaborazione. Anche la CEI richiedeva la
garanzia di una persona responsabile e affidabile che seguisse il progetto
in loco e facilitasse la comunicazione con i suoi uffici.
Grazie
alla disponibilità della comunità Salesiana, presente in Nigeria da oltre
25 anni, ciò è stato possibile e la CEI ha finanziato con i fondi dell’8 X
1000 la costruzione per uffici, per una casa di accoglienza per le ragazze
e una comunità per le suore di diverse congregazioni che lavoreranno in
questo centro. I lavori di costruzione sono iniziati nel mese di agosto
2006 e tra pochi mese il tutto dovrebbe essere completato e funzionante.
Siamo particolarmente grati alla Chiesa Italiana per questo grande gesto
di solidarietà e condivisione.
Conclusione:
Ancora
una volta sento il bisogno di ringraziare il Signore che costantemente
stimola, incoraggia, segue, indica cammini nuovi e porta a compimento
“l’opera delle sue mani”. Tutto è dono di grazia e di amore che ridonda a
favore dei Suoi figli e figlie in difficoltà ma che richiede pure la
nostra disponibilità per un servizio gioioso e disinteressato.
Ringrazio pure per la collaborazione ed il sostegno ricevuto da varie
organizzazioni, specialmente dall’USMI e dalla mia Congregazione, dalle
religiose delle Comunità di accoglienza e dalle loro comunità religiose,
da vari enti religiosi e di volontariato, dalle organizzazioni non
governative e da tutte quelle realtà e persone incontrate ovunque,
particolarmente in questi miei ultimi viaggi e incontri.
Solo
lavorando insieme per la costruzione del regno di Dio che è Giustizia e
Pace, Amore e Perdono, Libertà e Dignità, Solidarietà e Condivisione,
potremo essere dei veri
“Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”.
Sr.
Eugenia Bonetti MC
Ufficio: Tratta Donne e Minori”,
USMI, Roma: 6 Gennaio 2007
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