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UFFICIO FORMAZIONE

 

 

SETTIMANA DI FORMAZIONE
PER LE FORMATRICI DI POSTULANTI,
NOVIZIE E JUNIORES

Roma, 13-17 marzo 2006

Relazione

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E’ iniziata questa settimana, dal timbro forte, il pomeriggio del 13 marzo con il saluto della Presidente USMI Nazionale, M. Teresa Simionato. Ella ha rilevato la grande cura che l’USMI rivolge al settore della formazione delle Maestre, ben conoscendo il loro compito delicatissimo non tanto rivolto a un piano, a un metodo, quanto ad un “vissuto”. Si tratta infatti di condurre ad un processo spirituale che guarda oltre le strutture. M. Teresa ricorda che Gesù chiamò a sé i discepoli perché stessero con Lui prima di inviarli alla missione apostolica. Importanti sono allora questi giorni in cui si sta insieme per condividere, perché la formazione passa attraverso la nostra vita. M. Teresa conclude il suo saluto con un’esortazione sapiente: “In questi giorni, pensate alla vostra vita”.

  Il primo giorno di relazioni è tenuto dal prof. don Fabrizio Pieri, docente di teologia biblica e spiritualità alla Gregoriana, sull’argomento: “La conformazione a Cristo Risorto: il fine della vita cristiana”. Questa settimana infatti è tutta rivolta alla formazione dell’umo/donna spirituale, conformata a Cristo che, nel suo itinerario così profondo, incontra lotte e conflitti, ma è sostenuto dallo Spirito Santo che fa passare la persona dall’immagine alla somiglianza con il Padre. Non può mancare un riferimento alle giovani, che sono affidate alle cure delle Maestre, iniziandole a questo cammino di identificazione con Cristo attraverso un processo di libertà e di responsabilità personale..

Don Fabrizio si sofferma sul mistero di noi stessi, come Paolo circoncisi nel cuore, contemplanti le risposte alle circoncisioni operate dalle mani delle figlie che chiedono spazio; siamo pure della stirpe d’Israele, entrate nel dramma di Giacobbe in una preghiera sofferta nell’amore; siamo sorelle di Giuseppe che cerca i fratelli in una fraternità riconciliata.

In particolare don Fabrizio interpreta la I° lettera di Paolo ai Tessalonicesi (5,16-22), esortando a raffinare l’elemento della gioia, a essere preghiera incessante, a divenire preghiera, a essere uomini e donne dal desiderio continuo di Dio, a rendere grazie in ogni cosa, astenendoci dal male. L’esortazione finale è questa: “Omnia videre, multa simulare, pauca corrigere”

 Il prof. Myhàlj Szentmartoni, Preside della facoltà di Spiritualità alla Gregoriana, ha svolto il tema: “La lotta spirituale: il tempo della prova e del conflitto” . Il suo discorso di provetto psicologo si è svolto intorno ad argomenti concreti, molti di ispirazione anche ignaziana, ed è giunto a trattare il tema della lettura del proprio passato e la necessità della confessione generale prima di ogni forte impegno, arrivando all’esperienza “del libro chiuso”, raccomandando di non confondere il peccato perdonato nella confessione con il senso di colpa.

Sr. Giampaola Periotto e il Prof. Myhali Szentmarton
Sr. Giampaola Periotto e il Prof. Myhali Szentmarton

Ci possono essere segni di patologia nelle sorelle in formazione iniziale e permanente:

  • l’accettazione parziale di sé e degli altri, o livello minimo

  • l’irrequietezza nei confronti di quanto viene offerto

  • l’attaccamento alle tradizioni

  • il disadattamento e il dissidio con i Superiori.

Stiamo vivendo un momento difficile per la Vita Religiosa Apostolica: gli abbandoni sono frutto di mancata chiarezza, abbiamo un’identità nascosta, c’è la minaccia di non essere riconoscibili, vi è scarsa attenzione alla santità personale e la scomparsa della dimensione corporativa.

Quali i segni di positività?

  • il radicamento nel Vangelo

  • la consapevolezza che qualcuno ha bisogno di me, della mia vita, del mio servizio

  • l’esigenza della direzione spirituale incarnata nel processo dell’anno liturgico, nelle Costituzioni.

E’ da ricordare che è tipico della natura il calo psicologico dopo i 35 anni, occorre perciò rilanciare la seconda metà della vita ricordando sempre il primo Amore mediante una fede robusta in Cristo Gesù, vedendo la danza dello Spirito Santo in questo momento della storia, poiché noi stiamo vivendo gli stessi momenti della Chiesa primitiva. “Tutto è grazia” (Bernanos) - “Tutto è amore” (S. Teresa del B. G. ). “Io sono amata nonostante tutto”.

Il segreto di ogni perseveranza è nel radicamento nell’amore, nell’umiltà sempre grata, discosta dai diritti, nella consapevolezza della presenza del Signore. Alle ferite delle esperienze passate, che sempre rimangono, occorre dare le medicina di una forte spiritualità. E’ quasi obbligatorio passare per la noia, il disorientamento, l’ansietà e per questo sono necessari i colloqui di formazione personale, la purificazione della memoria, mediante esperienze positive di intensa vita spirituale.

 Michelina Tenace del “Centro Aletti”, docente di dogmatica alla Gregoriana svolge il tema: “L’azione dello Spirito Santo nella persona: dall’immagine alla somiglianza”.

Il suo discorso si evolve da un punto di partenza: siamo creature, peccatrici, salvate, e proprio perché salvate, capaci di pentirci.

La nostra fede è in un Dio che ci ha creato a sua immagine, perciò non è il peccato il centro della rivelazione. Siamo un po’ tutti vittime di una filosofia dualistica e razionalistica che stacca il corpo dall’anima e dallo Spirito Santo.

Se guardiamo Cristo, Egli è Figlio del Padre e ci dona lo Spirito Santo che ci fa partecipi della sua vita stessa. S. Ireneo dice infatti che “la carne aspetta lo Sposo che è lo Spirito Santo”. I frutti dello Spirito Santo sono la vita eterna, il perdono, perché l’”Amore di Dio è stato versato nei nostri cuori”. Lo Spirito Santo ha il volto del “santo” che vive e dà i frutti della somiglianza con il Padre; la perfezione da dimostrare infatti è la Misericordia che ci rende esperti della relazione, imparata da Dio. Se la relazione è ciò che fa il nucleo portante in noi, la preghiera è il modo incessante di farci mettere in relazione con gli altri. La preghiera rivela quanto amiamo; la temperatura del cuore è la stessa dello Spirito Santo; Il cuore è il centro, è ciò che rimane di noi al di fuori del tempo, è l’orientamento della nostra vita.

Sr. Giampaola Periotto e Prof.ssa Michelina Tenace
Sr. Giampaola Periotto e Prof.ssa Michelina Tenace

 Sr Pina Del Core salesiana, Vice Preside dell’Auxilium, ci presenta: “La responsabilità personale, elemento costitutivo della formazione iniziale”.  Dire responsabilità è dire libertà, la quale presuppone un lungo processo di crescita e di rischio. Responsabilità è fare una scelta sola in un mondo che vive continuamente di reversibilità. La responsabilità è legata all’autonomia, alla decisione nella solitudine di essere noi stessi, assumendo le conseguenze delle proprie scelte. E’ opera di amore collegato alla fedeltà, maturata nell’interiorità che è consapevolezza davanti a ciò che riteniamo bene. La responsabilità è legata anche all’obbedienza, atto umano prima ancora di essere atto di fede, perché ci affidiamo solo se siamo autonomi.


Prof.ssa Pina Del Core

Sr Pina delinea anche dei percorsi di crescita:

  • accettarsi ed essere se stessi

  • non considerare la libertà in assoluto

  • avere un’identità, un centro interiore

  • coinvolgersi nel progetto personale e comunitario

  • considerare i consigli evangelici come cammino di libertà

  • creare un clima di libertà esperienziale in cui la comunità offre le condizioni per la responsabilità

  • sentire un’appartenenza realistica e concreta

  • compiere esperienze di servizio verificabile, non creando dipendenze

  • confrontarsi in un clima di discernimento

 

 Tutto questo prezioso contenuto delle quattro giornate, fortemente formativo, è stato irrorato da momenti di preghiera personale, di confronto di gruppo, di possibilità di comunicare con esperti nella vita spirituale e psicologica.

L’Eucaristia ha suggellato il lavoro intenso di ogni giornata, concludendo il Convegno la sera del 17 marzo.

Sr. Giampaola Periotto
Responsabile Ufficio Formazione

 

 

 

 

 


 


 

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Modificato giovedì 31 ottobre 2013
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