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27 giugno 2012

Dialogo sulla vita consacrata con papa benedetto xvi

Donato Petti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2012,  pp. 166, € 14,00

Davvero originale l’idea di riflettere sulla Vita Consacrata a partire non tanto da un impianto teologico sistematico, ma da un dialogo, direi amichevole, tra due persone: un Religioso che in prima persona vive “l’avventura dell’Incontro” che cambia la vita e la consacra e il Santo Padre Benedetto XVI, Pastore e guida della Chiesa universale, che ha come missione anche quella di custodire  il carisma della Vita Consacrata, dono che la misericordia del Padre ha posto nel cuore della Chiesa stessa, a favore dell’intera umanità.

Lo scambio di idee tra domanda e risposta prende, di solito, la forma dell'intervista: momento prefissato, tempo misurato, argomento predeterminato. Qui abbiamo un appuntamento fuori orario, indipendente da accordi e su temi a circonferenza totale.

L’Autore ha sfrondato 'il troppo e il vano'; ha depurato la sostanza nutriente dalle superfluità occasionali; ha radunato quello che era disperso; ha concentrato quello che era diluito; ha sistematizzato quello che era sparpagliato alla mercé delle circostanze.

Ha raccolto 'tutto' quello che il Papa ha detto nel susseguirsi del tempo e lo ha disposto in un'organicità di trattazione che è efficienza didattica per agevolarne la recezione.

Le persone non hanno, d'ordinario, la possibilità di raggiungere tutte le dichiarazioni del Papa; non hanno la capacità di coordinarle, la destrezza di comporle in unitarietà di dottrina; il compito, che richiede una solerte tenacia ed  un'oculata perizia costruttiva, se lo è assunto Donato Petti e ne offre il risultato a quanti hanno svegli interessi culturali e spirituali.

È una formulazione dottrinale che si fa automaticamente esortazione ed incoraggiamento; rasserena la vita. È un dono di grande valore e di puntuale attualità.

Il lettore, man mano che scorre le pagine del libro, si percepisce naturalmente interlocutore nel dialogo, ne  viene coinvolto e partecipa attivamente ad una riflessione che sta a cuore non solo ai  Consacrati, ma alla Chiesa intera, una riflessione che, nel dipanare il filo rosso di molteplici tematiche inerenti al tema, delinea l’identità evangelica di una vocazione che ha la specifica missione di essere nel mondo memoria del vangelo, icona vivente della forma di vita che il Figlio di Dio abbracciò durante il suo pellegrinare su questa terra, segno di speranza per gli uomini e le donne di ogni tempo, richiamo forte della meta a cui tutti siamo chiamati: la santità.

Mi sembra importante mettere in evidenza la bellezza  del capitolo III che ha come titolo: “L’esperienza del mistero” e del capitolo VI: “L e sfide della Vita Consacrata”.

Credo che valga proprio la pena sostare a lungo  su questi argomenti e sulle altre parti del libro perché la parola del Santo Padre, facendo breccia nel nostro cuore e nella nostra mente, possa aiutarci a toccare quel Mistero d’Amore  che avvolge e impregna la vita di ogni Consacrato e di ogni Consacrata, mistero che, se accolto senza difese e senza riserve, fa sgorgare una sorgente inesauribile, riempie rigagnoli forse rinsecchiti  e l’acqua fresca che ricomincia a scorrere in essi diviene viva e vitalizzante, acqua che dove passa feconda, acqua che perciò diviene speranza per un futuro  in cui chi  avrà fame e sete della Parola può incontrare persone felici di esserne portatrici forse fragili, come sono i vasi di argilla, ma pur sempre messaggere di un tesoro che a loro è stato consegnato perché fosse donato gratuitamente e senza risparmi.

Nella Chiesa non potrà mai mancare il dono della Vita Consacrata perché, come disse il Papa Benedetto XVI ai Vescovi del Brasile nella loro ultima visita ad Limina, “è la vita stessa di Cristo e Cristo non viene mai meno nella Chiesa che ha fondato”.

L’Autore ha quindi avuto il segnalato merito, non solo di offrire la chiave di questo scrigno, ma di esporne egli stesso alla vista i grandi tesori. Li presenta in un'originalità che ne evidenzia la persuasiva razionalità ed in una perspicuità che appiana le asperità alla marcia di raggiungimento.

Questo dialogo, ben lungi dall'essere un'interpretazione, è una presentazione; trasporta il passato nel presente; il Papa dal Vaticano entra nella stanza di ogni Consacrata e Consacrato, si mette a sua disposizione in ogni momento. Il dialogo si fa confidenza ed il Magistero diventa amicizia personale.

Mentre invito quanti più possibile alla lettura dialogata di questo bel libro, desidero ringraziare Fratel Donato Petti per l’intuizione avuta e per la fatica gioiosa di un servizio che sicuramente porterà frutti di bene impensati nel cuore e nella vita di molti.

Auguro con tutto il cuore che ciò accada.

 

dalla Presentazione al libro di Sr M. Viviana Ballarin o.p.
Presidente Nazionale Unione Superiore Maggiori d’Italia (USMI)

 

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