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L’ALTRA RESISTENZA
Storie di eroi antimafia e lotte sociali in Sicilia
G.C. MARINO - P. SCAGLIONE, PAOLINE, MILANO 2014, pp. 288, € 17,50.

La prima parte del volume contiene un lungo e organico saggio introduttivo dello storico Giuseppe Carlo Marino, che analizza - su un filo «diacronico-sincronico» - le varie forme dell’antimafia, da quella istituzionale a quella sociale, da quella giudiziaria a quella popolare, non senza una densa e forte denuncia di limiti e ambiguità incombenti che rischiano di irretirle in meri ritualismi e nella retorica.
La seconda parte del volume, scritta dal giornalista Pietro Scaglione, descrive analiticamente un secolo di storia (dai Fasci Siciliani all’uccisione di padre Puglisi) e si muove lungo tre linee direttrici.
In primo luogo, si analizza il tema delle origini della mafia e si demoliscono miti, stereotipi e pregiudizi sul fenomeno.
Una seconda linea direttrice approfondisce il tema del movimento antimafia, delle lotte contadine e delle lotte sociali, valorizzando il ruolo del mondo cattolico.
A tal proposito, Scaglione ricorda i sacerdoti e i sindacalisti (uccisi e dimenticati), ma anche le vittime della repressione, insieme alle molte vittime di una lunga lotta - una nuova Resistenza - popolare e civile.
La terza linea direttrice affronta i misteri siciliani, quali fattori organici e profondi dell’intera storia d’Italia. Ad esempio, la scomparsa del giornalista De Mauro è al centro di un intrigo nazionale e internazionale, collegato al caso Mattei, all’uccisione di Pasolini e al Golpe Borghese.
Altro caso emblematico affrontato è la strage di Portella della Ginestra, collegato con tutti i misteri fino ai delitti eccellenti degli anni Ottanta. Infine, ampio spazio è dato ai depistaggi, alla delegittimazione delle vittime e alla sottrazione di documenti preziosi, fino alle stragi di Capaci e via d’Amelio.
"È un libro importante, questo di Giuseppe Carlo Marino e Pietro Scaglione. Un libro che ci racconta la storia della lotta alla mafia in Sicilia da due prospettive diverse...", così apre la prefazione don Luigi Ciotti, presidente di Libera e voce autentica e autorevole nell'ambito della lotta alle mafie e nella promozione della legalità e della giustizia.
Ogni anno, il 21 marzo, l’associazione Libera organizza la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e per testimoniare la riscossa del popolo italiano contro corruzione e malaffare. Don Luigi Ciotti ha permesso un coordinamento tra associazioni laiche e cattoliche ispirato ai valori comuni della solidarietà, della giustizia sociale, dell’uguaglianza, della legalità democratica, del diritto al lavoro. Altri sacerdoti di frontiera impegnati come lui in prima linea: don Andrea Gallo, padre Alex Zanotelli, don Paolo Farinella, don Vitaliano Della Sala e tanti altri, incarnano simbolicamente quella «Chiesa povera per i poveri» che è il sogno e la massima ambizione di papa Francesco. Queste le parole del pontefice in occasione dell’ultima veglia di preghiera con i familiari delle vittime, celebrata nella parrocchia romana di san Gregorio VII: «Convertitevi! Lo chiedo in ginocchio, è per il vostro bene. Questa non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità. Il potere e il denaro proveniente da tanti affari sporchi e da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato e non potrete portarlo nell’altra vita». Fare memoria è importante non solo per onorare le vittime ma anche per ergere una rete di speranza e cooperazione sociale che si muova perseguendo giustizia e democrazia, stimolando impegno e solidarietà.

a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it

 

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