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RELAZIONE

 

Impegno dell''USMI nazionale
- settore "tratta" -
per la promozione della donna

31 dicembre 2003

 

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L'USMI nazionale da anni lavora per il recupero delle cosiddette 'donne della strada', e che meritano una particolare attenzione. Le feste natalizie hanno offerto l’opportunità di riflettere su alcuni avvenimenti, perché insieme si possa lodare il Signore, giacché, anche quest’anno: “Dalla sua pienezza abbiamo ricevuto grazia su grazia” (Gv. 1,16). E’ sempre Lui che prende l’iniziativa e opera a favore di persone considerate emarginate e disprezzate per la loro condizione di vita, ma assai preziose e care al suo cuore di Padre.

Queste le iniziative del mese di novembre e dicembre 2003:

ü      Ponte Galeria: Centro di Permanenza Temporanea per donne immigrate in attesa di espulsione

      Dal mese di marzo 2003, dopo una lunga trafila per i dovuti permessi, con alcune religiose di lingua inglese si è iniziato una visita settimanale al Centro di Ponte Galeria, per offrire assistenza religiosa a tante donne detenute in attesa di espulsione. Questa iniziativa è stata voluta e sostenuta dal gruppo di lavoro di Giustizia e Pace delle Congregazioni Religiose Internazionali femminili e maschili (UISG/USG), impegnate per il contrasto del traffico di donne e minori per lo sfruttamento sessuale. Il Centro è a pochi chilometri dall’aeroporto di Fiumicino e ha una capienza di 300 persone: 120 uomini e 180 donne. La nostra attenzione, è rivolta alle donne.

Le nostre visite si sono manifestate subito assai gradite, sia dalle ospiti che dal personale della Croce Rossa che gestisce il Centro, con il quale si è stabilito un rapporto di fiducia reciproca e stretta collaborazione. Alle ospiti offriamo un momento di preghiera, ma soprattutto, insieme, ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio che sempre dona luce, forza, consolazione e coraggio. E queste donne hanno più che mai bisogno di forza per affrontare un futuro assai incerto e drammatico. Ritornate nei loro Paesi, la maggior parte si ritrova senza sicurezza e mezzi di sostentamento, senza progetti di reintegrazione e per di più disprezzate e rigettate dalle stesse famiglie e dalla società. A loro è pure offerto la possibilità di ascolto delle loro storie e difficoltà per condividere paure e sofferenze e trovare possibili soluzioni.

Una delle nostre maggiori difficoltà è il rapido cambio delle ospiti, giacché “le detenute” non possono stare oltre i 60 giorni concessi dalla Legge Bossi-Fini. E’ quindi difficile stabilire relazioni, capire situazioni e offrire soluzioni adeguate. Ultimamente, su richiesta di altri gruppi linguistici abbiamo iniziato a offrire incontri di preghiera al gruppo latino-americano di lingua spagnola, mentre per le ragazze dell’Est viene usata la lingua italiana.

          Negli ultimi incontri di preghiera, la preparazione del Natale è stata particolarmente seguita e sentita. Volevamo concludere con una festa particolare, come segno di comunione e condivisione. 

A 13 giovani Missionarie della Consolata, provenienti dall’Africa, dall’America Latina e dall’Italia, attualmente a Roma per studi, fu concesso dal Prefetto di Roma di trascorrere al Centro l’intera giornata della vigilia. Il nostro incontro è stato cordiale e familiare. Giunte al Centro abbiamo visitato le ospiti, per un primo scambio di saluti, familiarizzare con loro e invitarle dopo il pranzo alla celebrazione Ecumenica del Natale aperta a tutte, seguita da un momento di festa con giochi, canti e danze, scambio di doni.

A mezzogiorno abbiamo condiviso il pranzo offerto dall’Amministrazione della Croce Rossa, continuando così la conoscenza e l’ascolto delle loro storie e delle loro difficoltà. Alle 14,00 la sala mensa si è trasformata in cappella dove hanno preso posto 150 donne e ragazze. Le Missionarie hanno animato la celebrazione con canti, preghiere e letture nelle diverse lingue. Toccante è stato il momento in cui si è offerto a ciascuna un Gesù Bambino fosforescente di notevole dimensione. Prima della distribuzione sono state invitate ad aprire le mani a forma di culla nelle quali veniva deposto il Bambinello adagiato su un fazzolettino colorato. Quelle mani e quel cuore che hanno sperimentato la sofferenza, la paura, l’umiliazione, la sfiducia e l’inganno si aprivano con speranza ad accogliere Colui che ha condiviso tutte le nostre povertà per trasformarle in ricchezza di grazia, di amore e di pace.   

 Verso le 18.00 abbiamo preso la via del ritorno con il cuore pieno e riconoscenza per l’esperienza vissuta, in cui abbiamo incontrato, toccato e servito il Cristo vivo e vero nelle membra del suo Corpo mistico e sofferente. Ora potevamo prepararci all’incontro con il Cristo nell’Eucaristia durante la Messa di mezzanotte e accostarci al Bambino nel presepio per cogliere ancora una volta il suo messaggio di fratellanza e solidarietà con i poveri, gli ultimi e gli esclusi.   

ü      Solidarietà: Claustrali per il recupero delle vittime della tratta

  Mi ha mandato ad annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere il libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4, 18-19).

Questa la Parola di Dio che le Sorelle Clarisse di Porto Maurizio (IM) hanno scelto per la loro riflessione, condivisione e preghiera in occasione della festa della Presentazione di Maria al Tempio. Ogni anno il 21 Novembre la Chiesa dedica questa giornata alle claustrali, invitando tutti a pregare per loro e a ringraziare il Signore per il dono della vita e vocazione di queste “sentinelle della notte” che vegliano in preghiera per l’intera umanità.

Quest’anno le Clarisse, in questo giorno, hanno voluto ricordare in modo speciale “le sorelle della strada” organizzando una serata di preghiera, riflessione e testimonianze per far emergere e conoscere il problema dello sfruttamento di tante giovani donne immigrate.

 Da tempo le religiose del piccolo Monastero avevano assunto la causa di tante donne straniere che ogni notte consumano la loro vita e la loro giovinezza sulle nostre strade per offrire a tutte il sostegno della loro preghiera colma di compassione, amore e perdono.

La chiesetta del Monastero si è riempita all’inverosimile. Un gruppo di giovani ha animato i canti, mentre Madre Chiara Libera dalla grata ha guidato la serata presentando il significato di questo incontro che si è succeduto tra lettura della Parola di Dio, canti, preghiere e testimonianze di chi vive direttamente l’esperienza della strada e dell’accoglienza. Alla rappresentante dell'USMI è stato chiesto di condividere l’impegno di questo ministero in Italia offrendo una analisi del problema che, se umilia e distrugge la vita di tante giovani immigrate, pure degrada la nostra società del benessere e disonora coloro che ogni notte cercano, usano e abusano di queste donne.

 Urge fare progetti di informazione e formazione, specie tra i giovani per educare al rispetto e alla dignità di ogni persona, che non può mai essere mercificata.

Inoltre, le monache di un monastero di Milano ha sostenuto finanziariamente per l’anno 2003 una comunità di accoglienza in Ucraina, voluta e gestita dalla Caritas locale. La struttura ospita 10 persone e durante l’anno molte ragazze rimpatriate da vari Paesi Europei sono state accolte e aiutate psicologicamente e materialmente.

 Il Monastero aveva ricevuto in eredità da un benefattore una notevole somma di denaro e le suore decisero di usare questa cifra per aiutare donne in difficoltà. Affermavano: “Noi siamo povere e vogliamo rimanere povere, per cui questi soldi non sono nostri, bensì sono per chi è ancora più povero di noi, perché ha perso tutto, persino la propria identità”.

Questo gesto di solidarietà e di apertura ci ricorda la “fantasia della carità” di cui ci parla il Documento “Ripartire da Cristo” (n. 36) giacché, nulla e nessuno può sentirsi escluso in questa lotta per ridare dignità e libertà a donne derubate della loro essenza di persone create ad immagine di Dio e da Lui tanto amate.

ü      Incontro Europeo a Bruxelles

Dal 14 al 16 Dicembre su invito della Associazione IRENE di Milano che, per incarico della Commissione Europea, coordina per il Sud Europa, ENATW “The European Network Against Trafficking in Women for Sexual Exploitation”, si è partecipato con Sr. Bernadette Sangma FMA, a una Conferenza Europea a Bruxelles. Scopo dell’incontro è la creazione e il consolidamento di una rete Europea “ARETUSA” a cui fanno parte varie organizzazioni di diversi Paesi quali: Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Belgio, Francia, Spagna, Grecia e Italia. La rete “ARETUSA” coordina diverse associazioni che operano nel campo della prevenzione e dell'assistenza alle vittime. Ormai l’Europa unita chiede anche ai nostri enti di lavorare in rete per diventare forza propositiva per strategie di intervento specie per una comune Legislazione Europea.

ü      Primi contatti con la Conferenza delle Religiose di Polonia

Da parecchio tempo come Ufficio USMI Nazionale - settore 'tratta' - si sentiva l’esigenza di avere contatti con le Conferenze delle Religiose dei Paesi dell’Est per creare canali di comunicazione e collaborazione, come già si è fatto con le religiose di Nigeria. Pochi giorni prima di Natale un incontro provvidenziale e inaspettato arrivò dalla Polonia e precisamente dalla Presidente della Conferenza delle religiose Polacche, Madre Jolanda Olech, Superiora Generale delle Orsoline del Cuore di Gesù Agonizzante, desiderosa di conoscere meglio il fenomeno per stimolare ulteriormente le religiose di Polonia ad accogliere questa nuova sfida per la vita religiosa.

Dal 7 all’11 gennaio verranno in Italia il direttore Caritas e una suora coordinatrice del nuovo progetto, designata dalla Conferenza, per uno scambio di esperienze e di aiuto. L’8 gennaio ci sarà un incontro all’USMI per discutere su eventuali progetti di collaborazione. Persone interessate saranno presenti per rendere l’incontro proficuo per entrambi i gruppi.  

 Ci si augura di avere simili contatti anche con altre Conferenze di Paesi Europei per lavorare in sinergia nel prevenire e proteggere le nostre giovani donne.

Ø     Corso di formazione per religiose che desiderano lavorare nel campo della prevenzione e riabilitazione delle vittime

Dal 26 gennaio al 6 febbraio 2004 si terrà nella sede dell’USMI di Via Zanardelli, un corso di formazione per una trentina di religiose, italiane e straniere, che già si occupano o si occuperanno del fenomeno della “tratta”. Questo corso è stato ideato e finanziato dall'Ambasciatore USA presso la Santa Sede e programmato dall'OIM in consultazione con l'USMI, l'UISG e Migrantes e ha come obiettivo il pieno coinvolgimento della vita religiosa nel lavoro di prevenzione nei paesi a rischio, recupero delle vittime, lavoro in rete e contrasto allo sfruttamento di persone.

Dopo il primo corso di Roma ci saranno altri tre corsi di formazione, con lo stesso obiettivo in tre Paesi di provenienza delle vittime: Nigeria, Albania e Romania per un totale di 80-100 religiose. Questi corsi si dovrebbero realizzare tra febbraio e maggio 2004.

In questa fine e in questo inizio d'anno ho un ricordo particolare per le 220 religiose di vari istituti che in Italia condividono questa 'passione' missionaria. E' anche grazie al loro apporto disinteressato che nel nostro Paese, negli ultimi 5 anni, si sono potute reintegrare circa 5000 'sorelle della strada'.

Sr. Eugenia Bonetti
USMI Nazionale - Settore “Tratta”
Roma, 31 Dicembre 2003

 

 

 

 

 

 


 


 

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Modificato giovedì 31 ottobre 2013
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