L'USMI
nazionale da anni lavora per il recupero delle cosiddette 'donne della
strada', e che meritano una particolare attenzione. Le feste natalizie
hanno offerto l’opportunità di riflettere su alcuni avvenimenti, perché
insieme si possa lodare il Signore, giacché, anche quest’anno: “Dalla
sua pienezza abbiamo ricevuto grazia su grazia” (Gv. 1,16). E’
sempre Lui che prende l’iniziativa e opera a favore di persone
considerate emarginate e disprezzate per la loro condizione di vita, ma
assai preziose e care al suo cuore di Padre.
Queste
le iniziative del mese di novembre e dicembre 2003:
ü
Ponte Galeria:
Centro di Permanenza Temporanea per donne immigrate in attesa di
espulsione
Dal mese di marzo 2003, dopo una
lunga trafila per i dovuti permessi, con alcune religiose di lingua
inglese si è iniziato una visita settimanale al Centro di Ponte Galeria,
per offrire assistenza religiosa a tante donne detenute in attesa di
espulsione. Questa iniziativa è stata voluta e sostenuta dal gruppo
di lavoro di Giustizia e Pace delle Congregazioni Religiose
Internazionali femminili e maschili (UISG/USG), impegnate per il
contrasto del traffico di donne e minori per lo sfruttamento sessuale.
Il Centro è a pochi chilometri dall’aeroporto di Fiumicino e ha una
capienza di 300 persone: 120 uomini e 180 donne. La nostra attenzione, è
rivolta alle donne.
Le
nostre visite si sono manifestate subito assai gradite, sia dalle ospiti
che dal personale della Croce Rossa che gestisce il Centro, con il quale
si è stabilito un rapporto di fiducia reciproca e stretta
collaborazione. Alle ospiti offriamo un momento di preghiera, ma
soprattutto, insieme, ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio che
sempre dona luce, forza, consolazione e coraggio. E queste donne hanno
più che mai bisogno di forza per affrontare un futuro assai incerto e
drammatico. Ritornate nei loro Paesi, la maggior parte si ritrova senza
sicurezza e mezzi di sostentamento, senza progetti di reintegrazione e
per di più disprezzate e rigettate dalle stesse famiglie e dalla
società. A loro è pure offerto la possibilità di ascolto delle loro
storie e difficoltà per condividere paure e sofferenze e trovare
possibili soluzioni.
Una
delle nostre maggiori difficoltà è il rapido cambio delle ospiti,
giacché “le detenute” non possono stare oltre i 60 giorni concessi dalla
Legge Bossi-Fini. E’ quindi difficile stabilire relazioni, capire
situazioni e offrire soluzioni adeguate. Ultimamente, su richiesta di
altri gruppi linguistici abbiamo iniziato a offrire incontri di
preghiera al gruppo latino-americano di lingua spagnola, mentre per le
ragazze dell’Est viene usata la lingua italiana.
Negli ultimi incontri di
preghiera, la preparazione del Natale
è stata particolarmente seguita e sentita. Volevamo concludere con una
festa particolare, come segno di comunione e condivisione.
A 13
giovani Missionarie della Consolata, provenienti dall’Africa,
dall’America Latina e dall’Italia, attualmente a Roma per studi, fu
concesso dal Prefetto di Roma di trascorrere al Centro l’intera giornata
della vigilia. Il nostro incontro è stato cordiale e familiare. Giunte
al Centro abbiamo visitato le ospiti, per un primo scambio di saluti,
familiarizzare con loro e invitarle dopo il pranzo alla celebrazione
Ecumenica del Natale aperta a tutte, seguita da un momento di festa con
giochi, canti e danze, scambio di doni.
A
mezzogiorno abbiamo condiviso il pranzo offerto dall’Amministrazione
della Croce Rossa, continuando così la conoscenza e l’ascolto delle loro
storie e delle loro difficoltà. Alle 14,00 la sala mensa si è
trasformata in cappella dove hanno preso posto 150 donne e ragazze. Le
Missionarie hanno animato la celebrazione con canti, preghiere e letture
nelle diverse lingue. Toccante è stato il momento in cui si è offerto a
ciascuna un Gesù Bambino fosforescente di notevole dimensione. Prima
della distribuzione sono state invitate ad aprire le mani a forma di
culla nelle quali veniva deposto il Bambinello adagiato su un
fazzolettino colorato. Quelle mani e quel cuore che hanno sperimentato
la sofferenza, la paura, l’umiliazione, la sfiducia e l’inganno si
aprivano con speranza ad accogliere Colui che ha condiviso tutte le
nostre povertà per trasformarle in ricchezza di grazia, di amore e di
pace.
Verso le 18.00 abbiamo preso la via del ritorno con il cuore pieno e
riconoscenza per l’esperienza vissuta, in cui abbiamo incontrato,
toccato e servito il Cristo vivo e vero nelle membra del suo Corpo
mistico e sofferente. Ora potevamo prepararci all’incontro con il Cristo
nell’Eucaristia durante la Messa di mezzanotte e accostarci al Bambino
nel presepio per cogliere ancora una volta il suo messaggio di
fratellanza e solidarietà con i poveri, gli ultimi e gli esclusi.
ü
Solidarietà: Claustrali per il
recupero delle vittime della tratta
“Mi ha mandato ad annunciare ai
poveri un lieto messaggio, per
proclamare ai prigionieri la
liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere il libertà gli oppressi
e predicare un anno di
grazia del Signore” (Lc 4, 18-19).
Questa la Parola di Dio che le
Sorelle Clarisse di Porto Maurizio
(IM) hanno scelto per la loro riflessione, condivisione e preghiera in
occasione della festa della Presentazione di Maria al Tempio. Ogni anno
il 21 Novembre la Chiesa dedica questa giornata alle claustrali,
invitando tutti a pregare per loro e a ringraziare il Signore per il
dono della vita e vocazione di queste “sentinelle della notte” che
vegliano in preghiera per l’intera umanità.
Quest’anno le Clarisse, in questo giorno, hanno voluto ricordare in modo
speciale “le sorelle della strada” organizzando una serata di preghiera,
riflessione e testimonianze per far emergere e conoscere il problema
dello sfruttamento di tante giovani donne immigrate.
Da
tempo le religiose del piccolo Monastero avevano assunto la causa di
tante donne straniere che ogni notte consumano la loro vita e la loro
giovinezza sulle nostre strade per offrire a tutte il sostegno della
loro preghiera colma di compassione, amore e perdono.
La
chiesetta del Monastero si è riempita all’inverosimile. Un gruppo di
giovani ha animato i canti, mentre Madre Chiara Libera dalla grata ha
guidato la serata presentando il significato di questo incontro che si è
succeduto tra lettura della Parola di Dio, canti, preghiere e
testimonianze di chi vive direttamente l’esperienza della strada e
dell’accoglienza. Alla rappresentante dell'USMI è stato chiesto di
condividere l’impegno di questo ministero in Italia offrendo una analisi
del problema che, se umilia e distrugge la vita di tante giovani
immigrate, pure degrada la nostra società del benessere e disonora
coloro che ogni notte cercano, usano e abusano di queste donne.
Urge fare progetti di informazione e formazione, specie tra i giovani
per educare al rispetto e alla dignità di ogni persona, che non può mai
essere mercificata.
Inoltre, le
monache di un monastero di Milano
ha sostenuto finanziariamente per l’anno 2003 una comunità di
accoglienza in Ucraina, voluta e gestita dalla Caritas locale. La
struttura ospita 10 persone e durante l’anno molte ragazze rimpatriate
da vari Paesi Europei sono state accolte e aiutate psicologicamente e
materialmente.
Il Monastero aveva ricevuto in
eredità da un benefattore una notevole somma di denaro e le suore
decisero di usare questa cifra per aiutare donne in difficoltà.
Affermavano: “Noi siamo povere e vogliamo rimanere povere, per cui
questi soldi non sono nostri, bensì sono per chi è ancora più povero di
noi, perché ha perso tutto, persino la propria identità”.
Questo gesto di solidarietà e di apertura ci ricorda la “fantasia
della carità” di cui ci parla il Documento “Ripartire da Cristo” (n.
36) giacché, nulla e nessuno può sentirsi escluso in questa lotta per
ridare dignità e libertà a donne derubate della loro essenza di persone
create ad immagine di Dio e da Lui tanto amate.
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Incontro Europeo
a Bruxelles
Dal
14 al 16 Dicembre su invito della Associazione IRENE di Milano che, per
incarico della Commissione Europea, coordina per il Sud Europa, ENATW “The
European Network Against Trafficking in Women for Sexual Exploitation”,
si è partecipato con Sr. Bernadette Sangma FMA, a una Conferenza
Europea a Bruxelles. Scopo dell’incontro è la creazione e il
consolidamento di una rete Europea “ARETUSA” a cui fanno parte varie
organizzazioni di diversi Paesi quali: Danimarca, Norvegia, Svezia,
Islanda, Belgio, Francia, Spagna, Grecia e Italia. La rete “ARETUSA”
coordina diverse associazioni che operano nel campo della prevenzione e
dell'assistenza alle vittime. Ormai l’Europa unita chiede anche ai
nostri enti di lavorare in rete per diventare forza propositiva per
strategie di intervento specie per una comune Legislazione Europea.
ü
Primi contatti con la
Conferenza delle Religiose di Polonia
Da parecchio tempo come Ufficio
USMI Nazionale - settore 'tratta' - si sentiva l’esigenza di avere
contatti con le Conferenze delle Religiose dei Paesi dell’Est per creare
canali di comunicazione e collaborazione, come già si è fatto con le
religiose di Nigeria. Pochi giorni prima di Natale un incontro
provvidenziale e inaspettato arrivò dalla Polonia e precisamente dalla
Presidente della Conferenza delle religiose Polacche, Madre Jolanda
Olech, Superiora Generale delle Orsoline del Cuore di Gesù Agonizzante,
desiderosa di conoscere meglio il fenomeno per stimolare ulteriormente
le religiose di Polonia ad accogliere questa nuova sfida per la vita
religiosa.
Dal 7 all’11 gennaio verranno in
Italia il direttore Caritas e una suora coordinatrice del nuovo
progetto, designata dalla Conferenza, per uno scambio di esperienze e di
aiuto. L’8 gennaio ci sarà un incontro all’USMI per discutere su
eventuali progetti di collaborazione. Persone interessate saranno
presenti per rendere l’incontro proficuo per entrambi i gruppi.
Ci si augura di avere simili
contatti anche con altre Conferenze di Paesi Europei per lavorare in
sinergia nel prevenire e proteggere le nostre giovani donne.
Ø
Corso di formazione per
religiose che desiderano lavorare nel campo della prevenzione e
riabilitazione delle vittime
Dal
26 gennaio al 6 febbraio 2004 si terrà nella sede dell’USMI di Via
Zanardelli, un corso di formazione per una trentina di religiose,
italiane e straniere, che già si occupano o si occuperanno del fenomeno
della “tratta”. Questo corso è stato ideato e
finanziato dall'Ambasciatore USA presso la Santa Sede e programmato
dall'OIM in consultazione con l'USMI, l'UISG e Migrantes e ha come
obiettivo il pieno coinvolgimento della vita religiosa nel lavoro di
prevenzione nei paesi a rischio, recupero delle vittime, lavoro in rete
e contrasto allo sfruttamento di persone.
Dopo
il primo corso di Roma ci saranno altri tre corsi di formazione, con lo
stesso obiettivo in tre Paesi di provenienza delle vittime: Nigeria,
Albania e Romania per un totale di 80-100 religiose. Questi corsi si
dovrebbero realizzare tra febbraio e maggio 2004.
In
questa fine e in questo inizio d'anno ho un ricordo particolare per le
220 religiose di vari
istituti che in Italia condividono questa 'passione' missionaria. E'
anche grazie al loro apporto disinteressato che nel nostro Paese, negli
ultimi 5 anni, si sono potute reintegrare circa 5000 'sorelle della
strada'.
Sr. Eugenia Bonetti
USMI Nazionale - Settore “Tratta”
Roma, 31 Dicembre 2003