n. 7/8
luglio/agosto 2001

 

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di Biancarosa Magliano
 

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Una pace universale fra gli adepti a diverse religioni è possibile, in quanto tutte le religioni sono quaedam locutiones Dei sive rationis aeternae".
Così si esprimeva Niccolò Cusano nel secolo XV. Egli infatti visse tra il 1401 e 1464.
       "La giustificazione del dialogo si basa sulla costatazione che esso è urgente, per il fatto che tutti gli uomini sono alla ricerca della pace, della giustizia e di un futuro che lasci speranze e tutti sopportano gli stessi pesi. Il dialogo è ricco di possibilità, perché i cristiani oggi sono in grado di scoprire, in modi nuovi, nuovi aspetti del servizio e della signoria di Cristo". Così si esprimeva il Comitato Centrale per il dialogo interreligioso ad Addis Abeba nel secolo scorso. Esattamente or sono trent'anni, nel 1971.
       Con 500 anni di differenza viene affermata una stessa verità: l'uomo è una realtà dialogante, è votato alla pace perché le sue origini sono sempre e comunque in un solo Ente supremo ed eterno: Dio.
       Preparata con criteri di continuità e in crescendo dal Consiglio di Presidenza dell'USMI nazionale, la prima Assemblea del nuovo millennio ha affrontato con coraggio e speranza un tema resosi inderogabile: il "ruolo", ossia lo stile di vita, di presenza e di azione delle religiose "in un mondo dalle molte religioni".
       Nello strumento di lavoro, inviato in precedenza a tutte le superiori maggiori presenti nel nostro Paese, Madre Teresa Simionato, Presidente, scriveva che alcuni processi come la globalizzazione, la mobilità etnica, il pluralismo religioso, il dilagare di una mentalità consumistica, la crisi delle tradizionali vie I (famiglia, scuola) della comunicazione della fede, I'immigrazione di massa sono irreversibili. E che "siamo di fronte a una vera e propria sfida per la Chiesa e per la vita consacrata femminile, la quale non può esimersi anche in questo campo, con la sovrabbondanza di gratuità di cui il Signore l' ha resa segno" (cf VC 104). Continuava dicendo che, per le religiose, "assumere il dialogo interreligioso come stile e approccio esistenziale, significa 'essenzializzare' la nostra presenza, sviluppare le conoscenze delle diverse religioni, solidarizzare sui valori convergenti, qualificare la missione-testimonianza, realizzando quel- l'amore senza frontiere, indicatoci da Colui che ci ha chiamate alla sua sequela".
         Nella sua relazione all' Assemblea ella ha ribadito e approfondito ulteriormente gli stessi concetti-provocazione, parlando soprattutto di un "dialogo di vita" su cui deve essere impostata la vita religiosa apostolica femminile, se vuole ancora essere presenza suscitatrice di valori veri in questo significativo e pregnante scorcio della storia umana.
         Ma appartenere a un determinato gruppo religioso, sia pure esso di credo monoteista, non equivale ad essere "persona di fede". E' necessario saper fare il salto, ossia passare dalla religione alla fede. Fondamentando il proprio discorso sui Padri della Chiesa, soprattutto Gregorio di Nissa, Benedetto e Gregorio Magno, p. Innocenzo Gargano, con un ragionare puntuale e preciso, sapiente e meditato, ha offerto proposte per un itinerario.
          
Ha individuato i mezzi per una sincera ricerca di Dio, le domande che, attraverso la parola di Dio e la sua interpretazione, vengono rivolte da un mondo dinamico e abitato dalla novità dello Spirito.
          Ha parlato del dialogo, che è da affrontare con una preparazione culturale adeguata, da tempi preparatori di silenzio meditativo, di intensa comunione nella propria comunità, di abbandono totale alla volontà del Padre. ..Il tutto potrebbe essere espresso in due parole ormai entrate nel gergo comune: con- versione continua. Cambio di mentalità, cambio di vita, cambia- mento della relazionalità...

 Le tre religiose che si sono susseguite nel Forum e precisamente sr. Teresa Joseph fma, con esperienza di vita e di azione in India ed Estremo Oriente, sr. Lucy Thorson nds, con anni di vIta e di operatività in Israele, e SI: Rosanna Marina fmm, anch'ella vissuta in Medio Oriente, hanno dato prova di un forte senso di appartenenza al carisma del proprio Istituto e alla Chiesa, e questo le ha caratterizzate nella narrazione delle rispettive esperienze. Una vita di relazione e di dialogo con popoli di altre religioni non facile la loro, ma estremamente suggestiva ed efficace! Il loro racconto affascina e dimostra che è vero I' assioma secondo cui la testimonianza è essa stessa evangelizzazione e annuncio.
       La Tavola rotonda, nella logica delle cose, ha avuto uno svolgimento diverso. P. Georges Cottier op si è soffermato a parlare dell'ebraismo con accenni particolari all'ebraismo di oggi; delle difficoltà e delle sofferenze in cui alcuni ebrei sono an- cora immersi per le persecuzioni subite; delle diverse interpretazioni che alcuni danno alla 'conversione' al cristianesimo.
       P. Maurice Borrmans, pb, ha parlato dell' "attenzione" che le religiose dovrebbero avere per il mondo islamico. In sintesi, la necessità di una giusta informazione e di una formazione adatta; del bisogno di conoscere i problemi propri della convivenza e del dialogo con l'lslam; ha avuto parole coinvolgenti per sottolineare l'importanza dell'impegno proprio delle donne consacrate in questo campo, anch'esso affascinante ma complesso.
       Franco Cagnasso pime aveva davanti a se un tema senza confini: le Religioni orientali. Partendo anch'egli dalla sua molteplice esperienza, dopo aver fatto alcuni accenni alle diversità tra mondo occidentale ed orientale, ha analizzato l'attuale situazione e ha sostenuto, per esempio, che a proposito del Buddismo è necessario varcare le soglie della speranza. Perché Cristo soltanto è il vero Maestro. "Cristo è Unico perché solo lui è salvezza, solo lui è Maestro nel senso che è criterio per ogni altra realtà" ha asserito il relatore. Alcune parole sul significato della Croce hanno fatto da pre-conclusione al suo discorso, che è terminato con un invito alla rivisitazione delle idealità autenti- che del vangelo.
       L'Assemblea ha dato anche il suo necessario contributo alla revisione dello statuto e ha offerto i propri suggerimenti in lavori di gruppo, le cui sintesi sono state poi trasmesse in Assemblea. Il tutto è stato votato, e quindi accolto. Ora passa alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica per un dovuto esame e l'approvazione ad ex-perimentum.
       Infine ha lasciato, secondo una simpatica tradizione, un messaggio finale che è volontà di impegno, promessa e coinvolgimento. Impegna tutte.
       Come conclusione riportiamo alcuni messaggi giunti sul
sito internet dell'USMI (www.usmi.pcn.net). I nuovi mezzi facilitano la comunicazione, lo scambio, la comunione. ..

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