 L'anno giubilare si è concluso: cosa riprendere, cosa
"portare in cuore", quali celebrazioni memorizzare, perché
davvero il Giubileo rimanga e porti frutto? Bruno Secondin,
partendo dalla propria esperienza di sacerdote e confessore, indica alcuni
punti chiave, che non dovrebbero essere passati al silenzio.
Con questo primo numero dell'anno diamo inizio a una serie di riflessioni
su le Beatitudini al femminile. E' l'esplicitazione di alcune Beatitudini
scritte dalle suore Serve di Maria Riparatrice, dopo una bella e pregata
condivisione fatta all'interno del loro capitolo provinciale. Ora il loro
programma, commentato, è a disposizione di chiunque voglia leggere. La
prima è commentata da Paola Moschetti.
Erminio Antonello conclude il suo discorso su "La valorizzazione
delle risorse umane ed economiche all'interno dei vostri istituti". Sono
tracce sapienti e concrete, per una saggia conduzione non solo delle singole
comunità locali, ma degli stessi istituti a livello generale. Oggi non è più
concepibile una vita comunitaria in dialogo senza un progetto concreto e
realizzabile.
Grazia Le Mura, con la suggestiva idea della costruzione di un edificio,
indica in sette arcate quali sono gli atteggiamenti di fondo da viversi insieme
perché l'azione apostolica sia vera ed efficace. La missione si compie insieme
e a nome della comunità.
Angelo Amato, partendo da Paolo, il
grande innamorato di Gesù, inizia una serie di articoli sulla spiritualità
cristologica. Cristo è il centro, il propulsore e il culmine di ogni
spiritualità.
Infine Lucia Gallus con la presentazione di un nome e di un fatto di
comunicazione ci porge l'idea della evoluzione mondiale: cose che è necessario
conoscere per comprendere il cammino e gli sbocchi.
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