n. 1 gennaio 2001

 

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L'anno giubilare si è concluso: cosa riprendere, cosa "portare in cuore", quali celebrazioni memorizzare, perché davvero il Giubileo rimanga e porti frutto? Bruno Secondin, partendo dalla propria esperienza di sacerdote e confessore, indica alcuni punti chiave, che non dovrebbero essere passati al silenzio.

Con questo primo numero dell'anno diamo inizio a una serie di riflessioni su le Beatitudini al femminile. E' l'esplicitazione di alcune Beatitudini scritte dalle suore Serve di Maria Riparatrice, dopo una bella e pregata condivisione fatta all'interno del loro capitolo provinciale. Ora il loro programma, commentato, è a disposizione di chiunque voglia leggere. La prima è commentata da Paola Moschetti.

Erminio Antonello conclude il suo discorso su "La valorizzazione delle risorse umane ed economiche all'interno dei vostri istituti". Sono tracce sapienti e concrete, per una saggia conduzione non solo delle singole comunità locali, ma degli stessi istituti a livello generale. Oggi non è più concepibile una vita comunitaria in dialogo senza un progetto concreto e realizzabile.

Grazia Le Mura, con la suggestiva idea della costruzione di un edificio, indica in sette arcate quali sono gli atteggiamenti di fondo da viversi insieme perché l'azione apostolica sia vera ed efficace. La missione si compie insieme e a nome della comunità.

Angelo Amato, partendo da Paolo, il grande innamorato di Gesù, inizia una serie di articoli sulla spiritualità cristologica. Cristo è il centro, il propulsore e il culmine di ogni spiritualità.

Infine Lucia Gallus con la presentazione di un nome e di un fatto di comunicazione ci porge l'idea della evoluzione mondiale: cose che è necessario conoscere per comprendere il cammino e gli sbocchi.

 

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