n. 9
settembre 2001

 

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Da molte parti giungono - a volte in forma sommessa, altre con termini forti, quasi con toni polemici - richieste di orientamenti per una vita religiosa rinnovata, che riprenda i valori fondanti del suo stesso essere. Allora, eccoci: un articolo di M. Viviana Ballarin, membro del Consiglio di presidenza dell’USMI, offre alcuni flash su questa nostra vita religiosa. Ma denunciare non basta. L’autrice del servizio offre alcune proposte: rifondare la nostra vita su Parola ed Eucarestia, su fraternità nuove fondate appunto su Parola ed Eucarestia condivise. Fuori da questo ambito non ci sono possibilità di ripresa.

Con gli stessi obiettivi riflettuti all’interno del Consiglio di redazione, Maria Pia Giudici insiste sull’urgenza di tornare a una vera semplicità di vita, che non è semplicismo né ignoranza, ma sapienza e coraggio, libertà e gioia, ricerca dell’essenziale; impegno serio di fedeltà all’ideale originante della vita consacrata: vita totalmente dedita a Dio e alle sorelle e ai fratelli.

In questo servizio di spinta rinnovante molto è affidato ai superiori. Per questo riportiamo le parole di Luigi Palomera. Egli afferma che la scelta delle persone cui affidare questo ministero deve essere guidata da un alto livello di criteri. La scelta deve puntare su persone capaci di vero discernimento spirituale, perché non sempre la “volontà di Dio è a portata di mano”; di segretezza e di comunicazione, di offrire una formazione chiara all’obbedienza e alla libertà, nella concretezza delle situazioni.

In questa stessa concretezza di vita gli intoppi non mancano. E allora saper perdonare diventa urgente. Ma cos’è il perdono; cosa richiede... quali aspetti abbraccia. Ne scrive Emilio Grasso con orizzonti vastissimi. Egli sostiene che il perdono non è un fatto sentimentale; che è sempre legato alla memoria. Il perdono, soprattutto, è potenza di Dio; è “capacità di trasformare la colpa in amore, in relazione nuziale”.

Infine per una vita decisamente trasformata l’ideale è vivere una spiritualità tutta centrata sul Cristo. Le partecipanti all’Assemblea USMI del 2000 nei lavori di gruppo avevano proposto di approfondire la spiritualità cristocentrica. Angelo Amato mano a mano ha offerto alcuni validissimi apporti. Chiude i suoi interventi con questo servizio sulla spiritualità vissuta e proposta da Caterina da Siena, “la vergine sapiente”. Questa sua spiritualità l’ha resa capace di rinnovare la Chiesa.

Una possibilità di apertura alle necessità dei più deboli è l’Adozione a distanza. Ne scrivono Serena Gaiani e Marco De Cassan: ne tracciano la storia e l’identità; parlano dell’apporto offerto dalle istituzioni; di cosa è possibile fare oggi per un aiuto sempre più concreto, organizzato, vitale, efficace.

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