testata

    BENVENUTI,        

CERCA IN QUESTO SITO    

 

 

Supplemento
 n°1 del 2001

 

Altri articoli disponibili

 

Presentazione
di Biancarosa Magliano

 

trasp.gif (814 byte)

trasp.gif (814 byte)

trasp.gif (814 byte)

trasp.gif (814 byte)

"La lampada di Dio non si era ancora spenta, mentre Salomone dormiva nel tempio del Signore" (1Sam 3,3). "A Gabaon il Signore apparve di notte in sogno a Salomone e gli disse: ‘Chiedimi ciò che devo darti’" (1Re 3,5). "In quella stessa regione si trovavano dei pastori: vegliavano all’aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge. L’angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce" (Lc 2,8-9). "Dopo il boccone, entrò in lui (Giuda) Satana… Così, preso il boccone, quello uscì subito. Era notte" (Gv 13,26).

Sono soltanto alcune delle frasi della Scrittura, colte qua e là in cui si parla della notte, nelle sue positività e nelle sue negatività. Essa, infatti, è una realtà ambivalente. Temibile come l’incognito o la stessa morte o augurabile come il tempo dell’ispirazione poetica, del riposo, della quiete, dell’intimità. A volte è il Signore stesso che nel silenzio della notte e del sonno irrompe nella vita dell’uomo, lo scuote con le sue richieste o le sue proposte o le sue offerte. Illumina l’oscurità con lo splendore della sua presenza. Altre è simbolo dell’agonia dell’anima, del terrore, del peccato, dell’odio, del tradimento. "Questa notte, prima che il gallo canti…" anticipa Gesù a Pietro.

La descrizione dell’origine del cosmo, riportata dal biblista Roberto Vignolo citando la Gn al capitolo primo e nei primi versetti è, effettivamente, di una gustosa e quasi pragmatica semplicità. La notte, la tenebra non sono infinite, atemporali. Con il loro alternarsi scandiscono il susseguirsi e il variare del tempo. Ogni notte al suo dissolversi, pur lentamente seguendo il suo corso, ti butta in una novità. Ogni giorno non è mai come il precedente. Anche se impercettibilmente, non è più quello di ieri, è diverso; le nuvole sono altre; i fiori non hanno più la stessa freschezza di ieri; il calendario segna un altro numero: ieri tre oggi quattro; ieri ventisei, oggi ventisette. Oppure ieri trentuno, oggi uno e cambia anche il mese.

Bruno Secondin si sofferma soprattutto sull’interpretazione del pensiero di san Giovanni della Croce e parla della noche oscura descritta dall’autore spagnolo. Del resto siamo tutti pellegrini nella notte, che è necessario vivere nella doppia lettura: come pianto e come canto.

Anche Emilio Grasso scandisce la diversità tra il giorno e la notte; e, partendo dalla delucidazione del termine notte, ne descrive le significanze per il momento attuale della vita consacrata; e invita i consacrati a cercare e a vivere il proprium della loro vita: la dimensione profetica e la dimensione escatologica. "Se la notte, egli scrive, è il tempo che intercorre tra il principio e la fine, al consacrato compete, in forza del suo ruolo di segno escatologico, interpretare il tempo e porsi come sentinella cui ci si rivolge per domandare quanto manca all’alba".

Maria Pia Giudici si rifà alla narrazione biblica in cui Giacobbe, nottetempo, si ritrova obbligato a lottare con un uomo, che terminata la lotta, lo benedice e gli cambia il nome. Ne tesse una Lectio: contestualizza, approfondisce, attualizza e accompagna verso la preghiera, perché "solo trasformando il quotidiano in una vita con Dio, si può davvero esse utile anche ai fratelli".

Renata Bozzetto riporta un altro momento dell’esistenza di Giacobbe: la sua visione della scala verso il cielo. E invita a leggere l’icona della scala del Paradiso. Concretamente: nella notte contemplare la luce. Per vivere nella Luce e nella Pace.

Salvador Dalì, nato in uno dei paesi più tipici della "costa brava" della Catalogna in Spagna - dove è facile trovare uomini e donne con il loro cavalletto di pittore, cercare punti strategici, ispirativi - artista di una personalità e una capacità artistica poliedriche, le cui opere sono state esposte per lunghi mesi a Roma, dipinse vari disegni nei quali figura un orologio. In tre di essi l’ago piccolo è fermo sulle cinque. L’ora del risveglio, dell’albeggiare, della creatività, del fuggire della notte.

E allora:

Sei libero
davanti al sole del giorno,
sei libero
davanti alle stelle della notte;
e sei libero
quando non c’è sole
né luna
né stelle.
                 Kahlil Gibran

Torna indietro

  

Torna indietro

 

 

   

   

Numeri disponibili
in internet


   

Supplementi


   

50 anni nella storia per animare il cammino della vita apostolica e religiosa femminile
 



 

Direzione
e Amministrazione

Consacrazione e Servizio
Via Zanardelli 32
00186 - ROMA
Tel. e fax 06 68 80 23 36
Email redazione:
centrostudi@usminazionale.it
Email abbonamenti
abbonamentirivista@usminazionale.it
CCP 671008
Centralino USMI
Tel. 06 684005 - 1
Fax 06 68 80 19 35

 

Per abbonarsi

ABBONAMENTI 2013

  • Italia: € 35,00
  • Estero: € 40,00

Email abbonamenti
abbonamentirivista@usminazionale.it

Inserisci questo sito
fra i tuoi siti preferiti.

Imposta questo sito
come pagina di inizio. 
 

 


Modificato domenica 16 marzo 2014
© USMI, Via Zanardelli, 32 - Rome - Italy