n. 3 marzo 2008

 

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La vita consacrata luce evangelica nel mondo

 

 

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«'Tutto quello che c'è in me è del mio Amato, a lui devo tutto;non si pensi che io ami un altro né si pensi che io desideri che altri si compiacciano di me, perché io sono e sarò sempre del mio Amato, come lui è mio: chi mi vuol bene voglia bene anche a lui, perché io sono di chi lui vuole che io sia’. Queste parole, tratte dal commento al Cantico dei Cantici di Fr. Luis de León (1528-1591), descrivono bene il cuore della vita consacrata: per questo vogliamo riproporle in occasione della giornata del 2 febbraio 2008,quando, nella ricorrenza della festa della Presentazione del Signore, ogni diocesi è invitata a ringraziare Dio per il dono di consacrati e consacrate alla Chiesa e al mondo».

Si apre così il Messaggio per la 12a Giornata mondiale della Vitaconsacrata, diffuso il 23 gennaio 2008 dalla Commissione Episcopale per il Clero e la Vita consacrata. «Il Signore – sottolineano i vescovi, richiamando le parole di Benedetto XVI rivolte nel maggio 2006 ai Superiori e Superiore generali – vuole “donne e uomini liberi, non vincolati,capaci di abbandonare tutto per seguire Cristo e trovare solo in lui il proprio tutto”. Dall’assidua frequentazione della Parola di Dio nella forma della lectio divina personale e comunitaria, le persone consacrate - continuano i vescovi - possono trarre quella luce e alimentare quella sensibilità spirituale che consente loro di non conformarsi alla mentalità di questo secolo e di discernere la volontà di Dio, ciò che è buono,a lui gradito e perfetto (cf Rm 12,2). Così facendo, si apprende ad assu-mere lo stile di vita di Cristo casto, povero e obbediente, umile e sobrio,proteso alla carità. La vita consacrata diventa in tal modo confessio Trinitatis, signum fraternitatis, servitium caritatis, luminosa testimonianza profetica, epifania della forma di vita di Gesù, presenza incisiva all'interno della Chiesa e profezia paradossale e affascinante in un mondo disorientato e confuso. Tale ascolto troverà la sua pienezza nella partecipazione devota e quotidiana al Mistero Eucaristico, evento nel quale la Parola accolta e meditata diventa Presenza di Gesù Salvatore».

Sono illuminanti le parole rivolte dalla Congregazione Episcopale alle persone consacrate! Altrettanto eloquenti quelle di Benedetto XVI pronunciate il 2 febbraio u.s. nella Basilica di San Pietro al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Franc Rodè, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Occorre seguire Cristo senza compromessi, con «coerenza e fedeltà», - dice il Papa - cosi come viene proposto nel Vangelo, secondo quella che lungo i secoli ha costituito «la norma ultima e suprema della vita religiosa». Quindi il Papa continua: «Narrando la presentazione di Gesù al tempio l’evangelista Luca per ben tre volte sottolinea che Maria e Giuseppe agirono secondo “la Legge del Signore”, e del resto essi appaiono sempre in attento ascolto della Parola di Dio. Questo loro atteggiamento costituisce un esempio eloquente per le persone consacrate. Proprio alla Parola di Dio nella vita della Chiesa – ha proseguito il Pontefice – sarà dedicata la prossima sessione ordinaria del Sinodo dei Vescovi». A questo punto l’invito del Papa diventa una richiesta,un appello espresso nella sua qualità di Maestro e Padre: «Vi chiedo di offrire a questo impegno ecclesiale il vostro contributo, testimoniando quanto sia importante porre al centro di tutto la Parola di Dio, in special modo per voi chiamati dal Signore a una più intima sua sequela. La vita consacrata è infatti radicata nel Vangelo, e«a esso, come alla sua regola suprema, ha continuato a ispirarsi lungo i secoli e a esso è chiamata a tornare costantemente per mantenersi viva e feconda portando frutto per la salvezza delle anime». Agli inizi delle diverse espressioni di vita consacrata c’è sempre stata «una forte ispirazione evangelica», ricorda Papa Ratzinger. E in effetti, «lo Spirito Santo attira alcune persone a vivere il Vangelo in modo radicale e a tradurlo in uno stile di sequela più generosa». Ciò che così nasce è «un’opera, una famiglia religiosa che, con la sua stessa presenza, diventa a sua volta “esegesi” vivente della Parola di Dio. Il succedersi dei carismi della vita consacrata, dice il Concilio Vaticano II, - afferma il Papa - può dunque essere letto come un dispiegarsi di Cristo nei secoli, come un Vangelo vivo che si attua in sempre nuove forme. Nelle opere delle fondatrici e dei fondatori si rispecchia un mistero di Cristo, una sua parola, si rifrange un raggio della luce che emana dal suo volto, splendore del Padre».

Questa ricchissima tradizione attesta così che «la vita consacrata è profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, e si presenta come una pianta dai molti rami, che affonda le sue radici nel Vangelo e produce frutti copiosi in ogni stagione della Chiesa. Sua missione – aggiunge il Papa – è ricordare che tutti i cristiani sono convocati dalla Parola per vivere della Parola e restare sotto la sua signoria. Per questo nelle mie encicliche: Deus caritas est e Spe salvi, cosi come in altre occasioni, non ho mancato di additare l’esempio di santi e beati appartenenti a Istituti di vita consacrata».

A conclusione del suo Messaggio, Benedetto XVI con affettuosa paternità dice: «Cari fratelli e sorelle nutrite la vostra giornata di preghiera, di meditazione e di ascolto della Parola di Dio. Voi, che avere familiarità con l’antica pratica della lectio divina, aiutate anche i fedeli a valorizzarla nella loro quotidiana esistenza. E sappiate tradurre in testimonianza quanto la Parola indica». In tal modo «sarete così sempre docili allo Spirito e crescerete nell’unione con Dio, coltiverete la comunione fraterna fra voi e sarete pronti a servire generosamente i fratelli,soprattutto quelli che si trovano nel bisogno».

Amiche lettrici e lettori, il presente numero di Consacrazione e Servizio – il terzo nella nuova veste grafica molto apprezzata - si presta nella sua ricchezza di temi e stimoli a varie letture, man mano che si procede nel considerare le sue rubriche. Ricordiamo l’articolazione dei contenuti distribuiti nei seguenti ambiti.

«Vicino a te è la Parola». L’apostolo Paolo, compagno e guida di viaggio nel nostro percorso biblico, ci provoca a riscoprire la categoria della «comunione» - termine assente nei vangeli. Essa indica un legame molto stretto con Dio, con Cristo e con i fratelli, nella circolarità dell’amore che crea una stabile unità di fede e di vita. Siamo chiamati alla comunione del Figlio, sottolinea la biblista Cristina Caracciolo. Più si rimane saldi nella comunione con Cristo, più si riceve la forza per essere nella Chiesa e nel mondo segno visibile di comunione.

«Sapienza dei Padri». Continua la presentazione delle note caratteristiche dei Padri della Chiesa da parte del patrologo Mario Maritano.Sant’Ireneo, uno dei più grandi teologi della Chiesa, precisa che la fede professata nella Chiesa deriva dagli Apostoli e prima ancora da Cristo e da Dio. Lo Spirito di Dio garantisce la fedeltà nella trasmissione della fede. Di Ireneo si richiama la celebre frase: «gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione di Dio».

«Orizzonti». Due contributi di genere diverso arricchiscono la rubrica. Il primo, redatto da mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini,richiama la Giornata mondiale della vita consacrata stimolando  a meditare – alla luce dei testi della liturgia della festa della Presentazione del Signore – sulla dimensione oblativa della vita consacrata. Nel secondo contributo la storica Grazia Loparco presenta le ricerche sull’attività svolta dalle donne nei campi dell’educazione, dell’istruzione e dell’assistenza, temi che hanno caratterizzato l’azione femminile fra Otto e Novecento e che sono stati alle origini della storiografia femminista italiana. Di questi temi, e di altri ad essi collegati, trattano diciannove ricercatori di nove università, autori di studi e saggi, che nell’insieme costituiscono il risultato apprezzabile di un lavoro di due anni promosso dalla Società italiana delle storiche e dal Coordinamento degli storici religiosi.

«Dossier». Sotto il titolo «Mi hai rapito il cuore», espressione tratta dal Cantico dei Cantici, sono raccolti cinque studi, pensati ed elaborati tenendo presente l’approfondimento biblico (Elena Bosetti), spirituale (Maria Grazia Bianco), antropologico-psicologico (Anna Bissi, Umberto Fontana, Aldo Basso). Si è inteso mettere in luce quanto sia davvero importante l’affettività nella vita di ogni persona e proporre alcuni percorsi e riflessioni di educazione all’amore. Come si può notare, la rivista, nei suoi numeri, alterna argomenti teologico-spirituali ad argomenti educativo-esistenziali per una formazione integrale delle religiose.

«Vedere-leggere-ascoltare». La rubrica presenta i volumi che giungono in Redazione per una loro breve recensione, e propone la lettura di films.

A nome del Consiglio di Redazione esprimo il grazie più vivo a tutte coloro che in vari modi si fanno presenti con il loro apprezzamento e incoraggiamento, espresso anche con il rinnovo dell’abbonamento.

Maria Marcellina Pedico
delle Serve di Maria Riparatrici
m.pedico@smr.it