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«'Tutto
quello che c'è in me è del mio Amato, a lui devo tutto;non si pensi che io ami
un altro né si pensi che io desideri che altri si compiacciano di me, perché io
sono e sarò sempre del mio Amato, come lui è mio: chi mi vuol bene voglia bene
anche a lui, perché io sono di chi lui vuole che io sia’. Queste parole, tratte
dal commento al Cantico dei Cantici di Fr. Luis de León (1528-1591), descrivono
bene il cuore della vita consacrata: per questo vogliamo riproporle in occasione
della giornata del 2 febbraio 2008,quando, nella ricorrenza della festa della
Presentazione del Signore, ogni diocesi è invitata a ringraziare Dio per il dono
di consacrati e consacrate alla Chiesa e al mondo».
Si apre
così il Messaggio per la 12a Giornata mondiale della Vitaconsacrata, diffuso il
23 gennaio 2008 dalla Commissione Episcopale per il Clero e la Vita consacrata.
«Il Signore – sottolineano i vescovi, richiamando le parole di Benedetto XVI
rivolte nel maggio 2006 ai Superiori e Superiore generali – vuole “donne e
uomini liberi, non vincolati,capaci di abbandonare tutto per seguire Cristo e
trovare solo in lui il proprio tutto”. Dall’assidua frequentazione della Parola
di Dio nella forma della lectio divina personale e comunitaria, le persone
consacrate - continuano i vescovi - possono trarre quella luce e alimentare
quella sensibilità spirituale che consente loro di non conformarsi alla
mentalità di questo secolo e di discernere la volontà di Dio, ciò che è buono,a
lui gradito e perfetto (cf Rm 12,2). Così facendo, si apprende ad assu-mere lo
stile di vita di Cristo casto, povero e obbediente, umile e sobrio,proteso alla
carità. La vita consacrata diventa in tal modo confessio Trinitatis, signum
fraternitatis, servitium caritatis, luminosa testimonianza profetica, epifania
della forma di vita di Gesù, presenza incisiva all'interno della Chiesa e
profezia paradossale e affascinante in un mondo disorientato e confuso. Tale
ascolto troverà la sua pienezza nella partecipazione devota e quotidiana al
Mistero Eucaristico, evento nel quale la Parola accolta e meditata diventa
Presenza di Gesù Salvatore».
Sono
illuminanti le parole rivolte dalla Congregazione Episcopale alle persone
consacrate! Altrettanto eloquenti quelle di Benedetto XVI pronunciate il 2
febbraio u.s. nella Basilica di San Pietro al termine della celebrazione
eucaristica presieduta dal cardinale Franc Rodè, prefetto della Congregazione
per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Occorre
seguire Cristo senza compromessi, con «coerenza e fedeltà», - dice il Papa -
cosi come viene proposto nel Vangelo, secondo quella che lungo i secoli ha
costituito «la norma ultima e suprema della vita religiosa». Quindi il Papa
continua: «Narrando la presentazione di Gesù al tempio l’evangelista Luca per
ben tre volte sottolinea che Maria e Giuseppe agirono secondo “la Legge del
Signore”, e del resto essi appaiono sempre in attento ascolto della Parola di
Dio. Questo loro atteggiamento costituisce un esempio eloquente per le persone
consacrate. Proprio alla Parola di Dio nella vita della Chiesa – ha proseguito
il Pontefice – sarà dedicata la prossima sessione ordinaria del Sinodo dei
Vescovi». A questo punto l’invito del Papa diventa una richiesta,un appello
espresso nella sua qualità di Maestro e Padre: «Vi chiedo di offrire a questo
impegno ecclesiale il vostro contributo, testimoniando quanto sia importante
porre al centro di tutto la Parola di Dio, in special modo per voi chiamati dal
Signore a una più intima sua sequela. La vita consacrata è infatti radicata nel
Vangelo, e«a esso, come alla sua regola suprema, ha continuato a ispirarsi lungo
i secoli e a esso è chiamata a tornare costantemente per mantenersi viva e
feconda portando frutto per la salvezza delle anime». Agli inizi delle diverse
espressioni di vita consacrata c’è sempre stata «una forte ispirazione
evangelica», ricorda Papa Ratzinger. E in effetti, «lo Spirito Santo attira
alcune persone a vivere il Vangelo in modo radicale e a tradurlo in uno stile di
sequela più generosa». Ciò che così nasce è «un’opera, una famiglia religiosa
che, con la sua stessa presenza, diventa a sua volta “esegesi” vivente della
Parola di Dio. Il succedersi dei carismi della vita consacrata, dice il Concilio
Vaticano II, - afferma il Papa - può dunque essere letto come un dispiegarsi di
Cristo nei secoli, come un Vangelo vivo che si attua in sempre nuove forme.
Nelle opere delle fondatrici e dei fondatori si rispecchia un mistero di Cristo,
una sua parola, si rifrange un raggio della luce che emana dal suo volto,
splendore del Padre».
Questa
ricchissima tradizione attesta così che «la vita consacrata è profondamente
radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, e si presenta come
una pianta dai molti rami, che affonda le sue radici nel Vangelo e produce
frutti copiosi in ogni stagione della Chiesa. Sua missione – aggiunge il Papa –
è ricordare che tutti i cristiani sono convocati dalla Parola per vivere della
Parola e restare sotto la sua signoria. Per questo nelle mie encicliche: Deus
caritas est e Spe salvi, cosi come in altre occasioni, non ho mancato di
additare l’esempio di santi e beati appartenenti a Istituti di vita consacrata».
A
conclusione del suo Messaggio, Benedetto XVI con affettuosa paternità dice:
«Cari fratelli e sorelle nutrite la vostra giornata di preghiera, di meditazione
e di ascolto della Parola di Dio. Voi, che avere familiarità con l’antica
pratica della lectio divina, aiutate anche i fedeli a valorizzarla nella loro
quotidiana esistenza. E sappiate tradurre in testimonianza quanto la Parola
indica». In tal modo «sarete così sempre docili allo Spirito e crescerete
nell’unione con Dio, coltiverete la comunione fraterna fra voi e sarete pronti a
servire generosamente i fratelli,soprattutto quelli che si trovano nel bisogno».
Amiche
lettrici e lettori, il presente numero di Consacrazione e Servizio – il terzo
nella nuova veste grafica molto apprezzata - si presta nella sua ricchezza di
temi e stimoli a varie letture, man mano che si procede nel considerare le sue
rubriche. Ricordiamo l’articolazione dei contenuti distribuiti nei seguenti
ambiti.
«Vicino
a te è la Parola». L’apostolo Paolo, compagno e guida di viaggio nel nostro
percorso biblico, ci provoca a riscoprire la categoria della «comunione» -
termine assente nei vangeli. Essa indica un legame molto stretto con Dio, con
Cristo e con i fratelli, nella circolarità dell’amore che crea una stabile unità
di fede e di vita. Siamo chiamati alla comunione del Figlio, sottolinea la
biblista Cristina Caracciolo. Più si rimane saldi nella comunione con Cristo,
più si riceve la forza per essere nella Chiesa e nel mondo segno visibile di
comunione.
«Sapienza dei Padri». Continua la presentazione delle note caratteristiche dei
Padri della Chiesa da parte del patrologo Mario Maritano.Sant’Ireneo, uno dei
più grandi teologi della Chiesa, precisa che la fede professata nella Chiesa
deriva dagli Apostoli e prima ancora da Cristo e da Dio. Lo Spirito di Dio
garantisce la fedeltà nella trasmissione della fede. Di Ireneo si richiama la
celebre frase: «gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione
di Dio».
«Orizzonti». Due contributi di genere diverso arricchiscono la rubrica. Il
primo, redatto da mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini,richiama la
Giornata mondiale della vita consacrata stimolando a meditare – alla luce dei
testi della liturgia della festa della Presentazione del Signore – sulla
dimensione oblativa della vita consacrata. Nel secondo contributo la storica
Grazia Loparco presenta le ricerche sull’attività svolta dalle donne nei campi
dell’educazione, dell’istruzione e dell’assistenza, temi che hanno
caratterizzato l’azione femminile fra Otto e Novecento e che sono stati alle
origini della storiografia femminista italiana. Di questi temi, e di altri ad
essi collegati, trattano diciannove ricercatori di nove università, autori di
studi e saggi, che nell’insieme costituiscono il risultato apprezzabile di un
lavoro di due anni promosso dalla Società italiana delle storiche e dal
Coordinamento degli storici religiosi.
«Dossier». Sotto il titolo «Mi hai rapito il cuore», espressione tratta dal
Cantico dei Cantici, sono raccolti cinque studi, pensati ed elaborati tenendo
presente l’approfondimento biblico (Elena Bosetti), spirituale (Maria Grazia
Bianco), antropologico-psicologico (Anna Bissi, Umberto Fontana, Aldo Basso). Si
è inteso mettere in luce quanto sia davvero importante l’affettività nella vita
di ogni persona e proporre alcuni percorsi e riflessioni di educazione
all’amore. Come si può notare, la rivista, nei suoi numeri, alterna argomenti
teologico-spirituali ad argomenti educativo-esistenziali per una formazione
integrale delle religiose.
«Vedere-leggere-ascoltare».
La rubrica presenta i volumi che giungono in Redazione per una loro breve
recensione, e propone la lettura di films.
A nome del Consiglio di Redazione esprimo il
grazie più vivo a tutte coloro che in vari modi si fanno presenti con il loro
apprezzamento e incoraggiamento, espresso anche con il rinnovo dell’abbonamento.
Maria Marcellina Pedico
delle Serve di Maria Riparatrici
m.pedico@smr.it
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