Pregare
per vivere significa che la preghiera è una condizione essenziale
perché la nostra esistenza abbia senso, spessore e pienezza. Si tratta
infatti di capire che non siamo state noi a darci la vita, ma essa è
dono del Vivente. Pregare è collegarsi con Lui per esserne
continuamente vivificati.
E’ sotteso a questo argomento un itinerario che dovrebbe approdare a
quell’esortazione: «Pregate sempre, senza stancarvi mai» che Gesù ci
ha donato.
La prima condizione della preghiera
è dunque la consapevolezza della nostra creaturalità. Siamo
nate da una sorgente divina. L’Amore di Dio ci ha donato l’esistenza;
pregare significa anzitutto riconoscerci piccole e amate, piccole ma
in grado di unirci alla fonte della vita che è anche la fonte della
pace, della gioia, di possibili itinerari di speranza.
Un’altra condizione per entrare nella
preghiera è il silenzio. Un maestro spirituale ha detto: «Stare in
silenzio alla presenza di Dio è come ritrovare il respiro dopo che ci
è mancata l’aria».
Invocare dallo Spirito il dono del silenzio è di assoluta necessità:
il silenzio della bocca, ma anche quello della mente. Attenzione al
continuo proliferare dei pensieri! Troppo spesso la mente è in balia
del frastuono come fosse un mercato. Si tratta d’invocare lo Spirito:
«Mentes tuorum visita». «Visita le nostre menti» pregheremo più
e più volte nella giornata.
E’ però importante chiedere che siano
purificati anche i nostri sensi e il cuore da quel fuoco d’Amore che è
appunto lo Spirito Santo. «Accende lumen sensibus; infunde amorem
cordibus». E’ come dire: fa luce perché io veda come anche i
miei sensi, purificati da Te, possano entrare nella preghiera. Se il
fuoco del tuo Amore prende a divampare nel cuore, al di là di ogni
inaridimento, di ogni quasi spento fumigare, c’è vita vera, c’è
pienezza per me.
Il silenzio è indispensabile, ma
perché la Parola stessa, mettendomi in discussione irrompa nella
preghiera e nella vita, devo lasciarmi persuadere a una consegna
semplice e totalizzante di me al Signore. Consegnare tutto quello che
penso, che sento emergere in me con maggior forza (a volte con dolore)
nel silenzio, consegnare ogni mio desiderio è aspirazione: questo e
l’abbandono necessario.
Ecco, per inoltrarci in questo forte
tema: “Pregare per vivere”, chiediamo a Maria, Vergine del silenzio e
Vergine del sì, di sperimentare qualcosa del suo essersi pienamente
data in balia dello Spirito che l’ha resa feconda del Verbo, mentre la
grande ombra del Padre prendeva possesso in lei.
Il metodo della Lectio divina,
meglio che ogni altro, ci consente l’approccio con la Parola, proprio
perché il regista ne è lo Spirito Santo, invocato con forza. E’ un
approccio importante, esistenziale!
Ricordiamone i passaggi che sono i
seguenti: